Euroavversari: Milan-Arsenal, tutti i segreti dei ‘Gunners’

EUROAVVERSARI CHAMPIONS LEAGUE MILAN-ARSENAL / ROMA – Ci scuserà Jean Cocteau per aver chiamato in causa il suo celebre romanzo ma è d’obbligo richiamare il titolo del suo testo e associarlo ai ‘ragazzi terribili’ dell’Arsenal. Gli avversari del Milan, in questi ottavi di Champions League, rappresentano uno dei modelli più virtuosi di un calcio che, troppo spesso, si affida a giocatori strapagati e avanti con l’età. La società e il manager hanno perseguito, con coerenza, uno stile che è diventato un modello. Per dirla all’inglese, un brand che, al momento, non è ancora stato totalmente sdoganato, quantomeno fra i top team europei. Nel calcio di oggi conta vincere, sempre. L’Arsenal, in tal senso, non vince da tanto, troppo, tempo: l’ultimo trofeo ad essere inserito nella bacheca societaria è stata una FA Cup nella stagione 2005-2006, mentre l’ultimo successo in Premier League risale all’anno precedente.

I PUNTI DI FORZA – C’è la voglia di essere grandi. L’ambizione dei giocatori di Wenger è alta; trovarsi su palcoscenici come il ‘Meazza’ è motivo di grande orgoglio. Occasione, dunque, da non buttare all’aria. Lo sanno bene i tifosi rossoneri che nella stagione 2007-2008 videro i ‘Gunners’ uscire da ‘San Siro’ con il pass per i quarti. Tra l’ultimo precedente e la gara che andrà in scena stasera resta un comune denominatore: la corsa. Questa è la qualità principale di una squadra che può vantare un età media di 21 anni e mezzo. Cuore e polmoni al servizio della squadra. I ‘Gunners’ punteranno ad aprire il gioco sugli esterni, obbligando ad un lavoro supplementare Abate e Zambrotta. Oxlade-Chamberlain e Walcott sono difficili da tamponare. Servirà una buona copertura da parte dei centrocampisti rossoneri per evitare quelle ripartenze che possono risultare fatali.

I PUNTI DEBOLI – La perdita estiva di gente come Fabregas, Nasri e Clichy hanno sicuramente abbassato il tasso qualitativo della squadra. Gli arrivi di Gervinho (rientra dalla Coppa d’Africa, non sarà in campo questa sera) e Oxlade-Chamberlain non sono stati ben visti, ad inizio stagione, dai tifosi dei ‘Gunners’ come un buon compromesso tra entrata e uscita. Trentacinque gol subiti in 25 partite non sono certo un bottino di cui vantarsi. La difesa, giovane e forse un po’ troppo inesperta, non rappresenta un muro insormontabile anche se il portiere Szczesny ha garantito finalmente buone prestazioni tra i pali.

TALENTI A CONFRONTO – Robin van Persie non è solo l’ultimo baluardo di quella ‘vecchia guardia’ che si è smembrata con gli anni ma è anche, grazie alla sua classe, l’uomo di cui aver più paura. L’olandese gioca, oramai, da prima punta anche se per caratteristiche fisiche e tecniche gli si addice più un ruolo da seconda. Peccato solo che Wenger non abbia trovato un vero e proprio sostituto di Adebayor (Bendtner ha salutato tutti in estate e se n’è andato al Sunderland, mentre Chamakh non gode di troppa affidabilità). Da tenere d’occhio è, comunque, il baby Alex Oxlade-Chamberlain. Dotato di uno scatto fulmineo, l’esterno offensivo dei ‘Gunners’ ricorda il suo compagno di squadra Theo Walcott, con la particolarità di poter giocare quasi indistintamente sia a destra che a sinistra.

LA FORMAZIONE – Contro il Milan, Wenger lancerà la sua formazione tipo che prevede, come modulo, un 4-2-3-1 bilanciato dalla presenza di Song e Arteta in qualità di interditori. Il pericolo, semmai, può nascere dalle fasce: Walcott e Oxlade-Chamberlain agiranno sugli esterni, con il giovane Ramsey posizionato dietro la punta che sarà, ovviamente, Robin van Persie. Perso per infortunio Mertesacker, il tecnico dell’Arsenal ridisegna la linea difensiva con Sagna a destra, Koscielny e Vermaelen al centro, mentre Gibbs dovrebbe posizionarsi a sinistra. Solo panchina per Thierry Henry, pronto, comunque, a subentrare in corso d’opera.

CONFRONTI DIRETTI – Sono due i doppi confronti che hanno visto Milan e Arsenal incrociarsi in campo, in ambito internazionale. Il primo, fra questi, è datato 1994 in Supercoppa Europea. All’epoca, la competizione si disputava con gare di andata e ritorno: allo 0-0 di Londra, seguì la vittoria per 2-0 del Milan, targata Massaro e Boban. In Champions League, nella stagione 2007-2008, è successo un po’ lo stesso, a parti invertite: dopo lo 0-0 dell’Emirates Stadium, l’Arsenal espugna il ‘Meazza’ grazie alle reti di Fabregas e Adebayor. Globalmente, l’Arsenal è sceso in campo 29 volte contro le squadre italiane con un bilancio complessivo di 14 vittorie, 9 pareggi e 6 sconfitte. L’ultimo match giocato risale all’agosto scorso, quando la squadra di Wenger ottenne il pass per il girone di qualificazione di Champions League ai danni dell’Udinese, sconfitta 1-0 a Londra e 2-1 in Friuli. A spaventare è anche un altro dato: i ‘Gunners’ hanno passato il turno 8 volte su 8 nelle fasi ad eliminazione diretta contro le italiane.

UOMINI MERCATO – L’Arsenal è una vera e propria fucina di talenti. Li cresce e, spesso, li lascia anche partire, forti della volontà di fare esperienza in squadre, diciamolo chiaramente, in cui possono vincere trofei importanti. E’ stato il caso di Cesc Fabregas, il quale sì non vedeva l’ora di tornarsene a Barcellona, dove è cresciuto, ma anche di rinvigorire il suo palmares personale. Sull’Arsenal, si sa, anche, che è una bottega cara. Per referenze chiedere ad Adriano Galliani che in passato ha provato a portare a Milano Emmanuel Adebayor senza, poi, riuscirci per la supervalutazione del giocatore da parte della squadra londinese e del suo manager. Per la prossima estate, intanto, si vocifera di una nuova grande partenza: Robin van Persie è cercato sia da Real Madrid che da Barcellona. In vantaggio, al momento, sembrano i ‘Blancos’. Mourinho caldeggia l’ingaggio dell’olandese più di quanto non lo facciano i rivali blaugrana. In Catalogna, c’è, però, Fabregas il quale, in passato, aveva suggerito allo stesso van Persie di non rinnovare il suo contratto, in scadenza nel 2013. Sul piede di partenza potrebbe esserci anche Andrei Arshavin. Si è parlato molto di un ritorno allo Zenit San Pietroburgo, già entro la fine di febbraio, per il fantasista russo ma Wenger ha smentito tale possibilità in quanto non sono arrivate concretamente delle offerte per il giocatore.

Hervé Sacchi

Arsenal (Getty Images)

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