CINEMA DIAZ DON’T CLEAN UP THIS BLOOD / ROMA – “La più grave sospensione dei diritti democratici in un Paese occidentale dopo la Seconda Guerra Mondiale”. Così recita la locandina del film ‘Diaz – don’t clean up this blood‘, usando le stesse parole con cui ‘Amnesty International‘ definì l’irruzione dei 346 poliziotti all’interno della scuola Diaz il 21 luglio 2001 durante il G8 di Genova. In 93 erano presenti all’interno dell’edificio: arrestati e trasportati nel carcere di Bolzaneto, i ragazzi della Diaz furono torturati dalle forze dell’ordine.
Il docu-film di Daniele Vicari, il cui titolo fa riferimento ad una frase scritta sui muri della scuola il giorno seguente l’accaduto, verrà presentato durante il mese di febbraio al 62esimo Festival del Cinema di Berlinonella sezione ‘Panorama Special’, storicamente ricca di contenuti e politicamente impegnata. Co-prodotta da ‘Fandango’, ‘Mandragora Movies’ e ‘Le Pacte’, la pellicola è stata girata interamente in Romania ed uscirà nelle sale italiane a partire dal 2 Marzo.
Incentrato sulla descrizione di quello che probabilmente, assieme alla morte di Carlo Giuliani, è divenuto il fatto simbolo del G8 svoltosi a Genova nel 2001, ‘Diaz-don’t clean up this blood’ è stato costruito sulle testimonianze reali delle molte vittime, dei loro avvocati, dei giornalisti presenti e di alcuni poliziotti incontrati personalmente sia dal regista Vicari che dalla sceneggiatrice Laura Paolucci, i quali hanno scelto di ripercorrere la vicenda in prima persona raccontando nel film il vissuto dei testimoni.
“A causa del tema trattato – ha dichiarato il regista Vicari, che è riuscito ad evitare l’atto d’accusa alle forze dell’ordine – Diaz è un film che in Italia nessuno vuole: nessun distributore, nessuna televisione, nessun finanziatore, nemmeno le banche”. Una sorta di ostruzionismo che, in tutto e per tutto, sembra figlio dello stesso silenzio che avvolse l’intera vicenda accaduta nel lontano 2001.
Nel cast, fra gli altri, sono stati reclutati attori (italiani e non) del calibro di Claudio Santamaria, Jennifer Ulrich, Elio Germano, Davide Iacopini, Ralph Amoussou, Fabrizio Rongione, Renato Scarpa, Pippo Delbono, RolandoRavello, Alessandro Roja, Pietro Ragusa, Emilie de Preissac e Monica Barladeanu.
Emiliano Tarquini