Vetere (RadioMilanInter): Ho un sogno, l’Old Trafford e l’Emirates Stadium in Italia!

Riccardo Vetere

RICCARDO VETERE (RADIOMILANINTER) / MILANO – Verrebbe da cantare ‘Let it snow, let it snow, let it snow‘, in questo freddo mese di febbraio. Se non fosse che è proprio la neve a paralizzare non solo treni e automobili ma anche i ‘fantastici’ stadi italiani. Diciamocelo, non se ne può più di andare a ‘teatro’ e stare seduti scomodi, in impianti brutti da guardare, inadeguati da utilizzare: Parma-Juve, poi Bologna-Fiorentina, ancora Atalanta-Siena sono state rinviate. Roma-Inter, Milan-Napoli anticipate, al pomeriggio di domenica, quando fa meno freddo, giusto per permetterci un tuffo nel passato e rivivere l’atmosfera del tutti alle 15:00 in contemporanea. Abbiamo sentito di tali disagi in Germania, Inghilterra, Spagna o Francia? Abbiamo visto campi da gioco più simili a quelli da hockey che da calcio, come in Inter-Palermo? Eppure laggiù si gioca anche sotto Natale, sotto capodanno, quando il ritornello è ‘We wish you a Merry Christmas’, rigorosamente in inglese, per ricordare che ci troviamo più a nord, dove il freddo è più rigido…

E allora dove sta il nodo? Perché in Italia, ogni anno ci ritroviamo ancorati allo stesso annoso problema?

La soluzione da imitare, e di corsa, ce l’abbiamo in casa. La Juventus di Conte può vantare il primato in classifica, come quello nel progresso. Unico stadio che consenta di disputare normalmente, senza disagi, una partita di pallone nel suo fantastico ‘Juventus Stadium‘. A più riprese hanno segnalato il problema, ancora una volta i vari Beretta, Abete e Petrucci, ma se la legge sugli stadi, unico strumento possibile, non verrà approvata da qui a poco, l’anno venturo ci troveremo ancora punto e a capo. E’ risuonata forte la voce di Cellino che ha segnalato quale sia l’affaire, causa reale dei rallentamenti nell’approvazione della legge: presidenti furbi, continuano a guarnirla di cavilli e regole che consentano loro di sfruttare l’area circostante all’impianto, con ovvi affari da concludere per il loro tornaconto. Se questi presidenti, lasciassero da parte il bene personale e accettassero una legge semplice, il cui solo fine fosse quello della realizzazione dell’impianto di proprietà, lo scenario sarebbe ben diverso. Come in una favola che si rispetti, anche in Italia potremmo prendere auto o treni per recarci all’’Old Trafford’ di Milano, dove Milan o Inter posssano giocare, anche in inverno, senza problemi, e magari poter ristorare in uno degli sciccosissimi e super attrezzati bar. Dove si potrebbe andare al bagno senza rischiare di vomitare dallo schifo. Gli impianti italiani, sono a questi livelli. I più bassi. E’ ora di ripartire. Adesso. Sarebbe meraviglioso, andare allo stadio la domenica e lungo il tragitto lasciarsi suggestionare da queste navicelle aliene quali l’ ‘Allianz Arena’ o l’ ‘Emirates Stadium’, atterrate sulla terra. Capolavori di ingegneristica e modernità. Girano le scatole pensare che impianti di questo tipo li abbia il Sud Africa, inutilizzati dopo il mondiale 2010, e non noi. Per il momento accontentiamoci di giocarci in Champions, ospiti di qualcun altro. Con la viva speranza, che presto tocchi anche a noi rifarci il look.

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