CALCIOSCOMMESSE INTERVISTA DONI / BERGAMO – Sa di aver sbagliato, ma spera che la sua storia possa servire da esempio per migliorare il mondo del calcio italiano: Cristiano Doni si confessa in un’intervista alla ‘Gazzetta dello Sport’. L’ex capitano dell’Atalanta, coinvolto nel caso calcioscommesse, racconta di come è venuto a conoscena delle partite truccate, di Piacenza-Atalanta, afferma di non aver mai venduto una gara (“ho fatto tutto solo per amore dell’Atalanta“) e lancia un’accusa alla cultura che vige nel calcio italiano: “Il calcio non può continuare in questo modo: qui se una c’è l’abitudine di non inferire sull’avversario, di mettersi d’accordo se non ci sono esigenze di classifica. In Spagna tutto questo non esiste. Il problema non riguarda solo i calciatori: arbitri, osservatori della Figc, giornalisti. Quante volte un calciatore è stato inseguito negli spogliatoi dopo un risultato inatteso? Perché non si è fatto nulla?”. Infine un consiglio ai giovani: “Prende esempio da Andrea Masiello: bisogna avere il coreggio di raccontare il marcio che c’è nel calcio”.
B.D.S.