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Napoli, Bigon a ruota libera sul mercato

TRATTATIVE MERCATO NAPOLI BIGON / NAPOLI – Riccardo Bigon a ruota libera. Il direttore sportivo del Napoli ha parlato di mercato ai microfoni di Radio Marte, soffermandosi su possibili operazioni in entrata e in uscita: “Il nostro lavoro è sempre stato sia sul medio che sul breve termine. Si valuta il contigente per capire come e dove intervenire, ma si guarda al futuro per investire per le prossime annate. La nostra esigenza ora è quella di sfoltire un po’ la rosa. Rinaudo era penalizzato dagli equilibri del gruppo e come tale andava protetto. Aveva bisogno di rivalutarsi, Mascara aveva poco spazio con l’arrivo di Vargas, poi abbiamo sistemato diversi giovani. Le voci sui nostri campioni? Sarebbe più facile se non ci fossero, ormai questo è un mondo a 360 gradi. Da un lato è un fastidio, ma dall’altro è un attestato di stima per noi, sappiamo di avere una grande squadra”.

SANTANA – “E’ un ragazzo che sta bene qui, sicuramente ha fatto una carriera importante in serie A ma ha poco spazio, quindi se ci sarà l’opportunità di giocare di più in questi mesi, lo faremo. Non è una priorità e voglio trovare la soluzione giusta”.

CANDREVA – Se n’era parlato, avremmo potuto fare uno scambio, ma ci sono state decisioni diverse da parte del giocatore e del Cesena. Non abbiamo bisogno di inserimenti numerici”.

BENATIA E ISLA – “Di solito – scherza – controllo su internet chi compro. Benatia e Isla sono giocatori consolidati con trattative importanti in corso da parte di tanti club, vengono da una squadra – come l’Udinese – che è bravissima a valutare i suoi prodotti. Basta vedere il lavoro che hanno fatto con Sanchez: ci ha messo tre anni prima di approdare al Barcellona”.

INSIGNE – “Nessuno è venuto al Napoli a chiedercelo, tra l’altro non è sul mercato. E’ un nostro patrimonio e va gestito con attenzione. Pescara è una tappa della sua carriera, bisognerà capire quali sono i passaggi più appropriati alla sua crescita. Non dobbiamo farci prendere dall’entusiasmo di aver creato subito un campione, ci vuole il tempo che ci vuole. Lorenzo è un classe ’91, serve la pazienza giusta per continuare a crescere come sta facendo”.

ARONICA – “I rinnovi dei contratti sono un aspetto molto importante nella gestione di una rosa per avere continuità. Ne abbiamo fatti tanti: Lavezzi, Cavani, Hamsik, Maggio e adesso Aronica che andiamo a concludere. Con lui stiamo limando gli ultimi particolari, siamo sempre molto attenti a tutto. Da febbraio ci dedicheremo ad altri, ci sarà altro lavoro da fare. In Italia c’è troppa fretta, può anche capitare come nel caso di Michele Pazienza che non si trovi l’accordo”.

PANDEV – “E’ un altro esempio di come siamo frettolosi – nel nostro mondo – a dare giudizi. E’ presto per dire cosa faremo a fine stagione, dipenderà da molte cose. Ci aggiorniamo ogni settimana con l’allenatore e con il presidente: dipenderà molto da come proseguirà la stagione e dal nostro piazzamento finale. Ora posso dire che Goran sta benissimo al Napoli”.

AFFARE VARGAS – “Non avevamo bisogno di granché, Vargas è un investimento che va gestito. Ora comincia un lavoro di sviluppo. La trattativa? L’ho già spiegato, l’avevamo visto più di un anno fa dal vivo, poi l’abbiamo seguito tutta la stagione con due viaggi in Sudamerica, l’ultimo fatto da Maurizio Micheli. Abbiamo una struttura scouting all’avanguardia con un software all’avanguardia e siamo presenti ovunque. Siamo molto attenti al rapporto personale, è importante l’uomo e poi il calciatore. L’abbiamo conosciuto, Micheli è stato lì quasi due mesi e ha parlato con Edu e con la famiglia. L’ultimo mese e mezzo della sua stagione è stato un crescendo di emozioni e ha attirato le attenzioni di tutto il mondo. Ci sono state offerte dalle big, merito al Napoli e merito al presidente De Laurentiis che ha voluto chiudere l’affare. Ce la giochiamo alla pari con le grandi d’Europa. La colonia sudamericana è nutrita in tutta Italia, lì ci sono i migliori talenti del mondo. Nel nostro caso la vicinanza culturale facilita l’ambientamento”.

MERCATO BRASILIANO – “E’ un mercato seguito meno un po’ da tutti in Italia. C’è una realtà economica in crescita e i giocatori guadagnano tanto. E’ un mercato più complicato, altrimenti Neymar e Ganso non sarebbero ancora lì”. 

A.B.

 

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