SPECIALE MERCATO: ESCLUSIVO CANOVI / ROMA – Si è aperto col ‘botto’ il 2012: il funambolico Vargas all’ombra di San Gennaro; Gilardino sotto la Lanterna; Borriello che si veste di bianconero. Ma i colpi di scena, con fuochi pirotecnici annessi, non sarebbero in esaurimento. Il mercato di riparazione, che ufficialmente aprirà i battenti martedì, si preannuncia infatti ancora ricco di stuzzicanti novità. Soprattutto, come evidenziato nell’apertura del nostro pezzo, per quello che riguarda il ‘valzer’ delle punte: Tevez, Pato e Amauri i prossimi ballerini? Per fare una panoramica dettagliata sulle trattative che infiammeranno la finestra invernale, ‘Calciomercato.it’ ha chiesto lumi al noto agente Fifa Dario Canovi.
TEVEZ-PATO: UNO DI TROPPO – “Credo che Tevez al Milan si faccia. A meno di clamorosi colpi di scena, Galliani e il City troveranno un accordo. Magari con la formula del prestito con riscatto obbligatorio al termine della stagione. Tevez, ovviamente, è uno di quei top-player che sicuramente altera gli equilibri di un campionato. L’arrivo di Tevez, però, aprirebbe alla cessione di Pato: non è un mistero che sia un pupillo di Ancelotti, potrebbe andare al Psg”.
POST-GILA: AMAURI IN POLE – “La Fiorentina andrà su Amauri per il dopo Gilardino. Maxi Lopez, che si è allontanato anche dal Milan, costa troppo per le casse dei Della Valle. Non credo ad altre ipotesi, neanche a quella su Iaquinta”.
BORRIELLO: L’ARMA IN PIÙ – “È vero, la Juve ha già tanti attaccanti in rosa, però se hanno deciso di operare in questo senso vuol dire che hanno ritenuto necessario consegnare un’alternativa in più di spessore a Conte. Per l’allenatore bianconero potrebbe essere un’arma in più molto preziosa”.
VARGAS: QUARTO TENORE – “È un fuoriclasse, credo che si ambienterà senza problemi a Napoli e nel nostro campionato. Può essere subito decisivo”.
INTER: NON TI CAPISCO – “Non sto capendo le strategie dell’Inter. Avrebbero bisogno di un laterale di centrocampo, e invece stanno cercando un difensore centrale. Ne hanno già quattro in rosa, mi sembra una cosa strana”.