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Italia, Lippi: “Gli altri Paesi non possono criticarci”

ITALIA LIPPI CALCIOSCOMMESSE TOTTI PRANDELLI / ROMA – Un Marcello Lippi a 360°, quello che è intervenuto questo pomeriggio ai microfoni di ‘Sky Sport24’. Intervistato dall’emittente satellitare, l’ex tecnico azzurro ha detto la sua su molte personalità di spicco del calcio italiano, toccando anche le corde della vicenda Calcioscommesse. Queste le sue dichiarazioni: “Il mio messaggio di fiducia per Totti il giorno dopo il suo intervento deriva dalla molta stima che ho per lui. Non era al 100%, ma in quelle partite era importante anche un Totti non al massimo, ne erano convinti anche i compagni di squadra. C’ha messo anche del suo: battere un rigore negli ottavi dei Mondiali al 90+3′ non è da tutti, anche se ho sperato che non facesse il cucchiaio… E’ uno dei grandi giocatori degli ultimi vent’anni”.

“Quest’anno abbiamo visto quanto sia importante il ritorno di Buffon ai suoi livelli. Ha avuto una parentesi negativa per via di un infortunio non di poco conto. In una squadra Gigi Buffon non è solo il grande portiere, ma anche il punto di riferimento dei compagni, dei tifosi, della società, diventa la rappresentazione del pensiero e della filosofia del club. Questa e altre cose stanno facendo grande la Juventus“.

Allegri? E’ stato bravo, è riuscito a trovare subito il feeling. Conosco tanti giocatori del Milan, mi hanno detto spesso che Max si è inserito molto bene. Ha toccato le corde giuste e hanno vinto il campionato: la gestione dei grandi personaggi nello spogliatoio non è un problema per lui. In campo vanno i giocatori, ma i presupposti psicologici e di organizzazione per esprimere le loro qualità sono mano dell’allenatore”.

L’Italia la seguo bene, perché mi sembra che sia tornato un fattore determinante, cioé l’equilibrio interno, la voglia di cooperare. Prandelli è stato bravo, ha ricostruito la Nazionale, e mi sembra di rivedere in questi azzurri lo stesso spirito della mia Italia prima di Germania 2006″.

Calcioscommesse? Grande, grandissima amarezza vedere queste pagine nel calcio ancora oggi. La convocazione di Farina da parte di Prandelli racchiude l’essenza di questo gioco: chiunque si avvicini al calcio, sin da bambino, sogna la Nazionale. Questo vuole essere un premio ad un ragazzo, che non credo sia l’unico, che ha fatto un gesto importante. Auguriamoci che ne seguano tanti altri. Chi si comporta bene tecnicamente e moralmente, nel calcio, può arrivare in Nazionale. Quando dovevamo andare in Germania sembrava che dovessimo portarci il peso di Calciopoli, e invece nessuno ci ha fatto una mezza parola su questo problema: noi italiani ingigantiamo sempre i problemi. Gli altri non possono permettersi di criticare il calcio italiano, devono solo prenderlo ad esempio sotto tutti i punti di vista, anche quello morale”.

Redazione

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