CAMPIONE RAGGI X VAN PERSIE / ROMA – Il calcio olandese ha da sempre contribuito al fascino e alla storia dello sport europeo più popolare attraverso numerosissimi interpreti che hanno saputo, in epoche diverse, infiammare la fantasia degli appassionati. Da Crujff a van Basten i fuoriclasse ‘Orange’ hanno dimostrato, anche attraverso esperienze all’estero, la bontà della scuola calcistica olandese, che dai tempi del ‘calcio totale‘ ha quasi sempre mantenuto un profilo altissimo anche a livello di squadra nazionale. Solo poco più di un anno fa la Nazionale di van Marwijk ha sfiorato la vittoria del campionato del Mondo in Sudafrica, vedendo infrangere il proprio sogno nei tempi supplementari della finale contro la Spagna. Insieme aSneijder e Robben, uno degli uomini chiave della rappresentativa che tra pochi mesi cercherà di vendicarsi aEuro 2012 è l’attaccante dell’Arsenal Robin van Persie, che sta vivendo la stagione della sua definitiva consacrazione.
Nato in una zona multietnica di Rotterdam il 6 agosto 1983, van Persie rivela da subito la sua grande passione per il calcio. I grandi club si interessano presto a lui, e a 15 anni per il giovane attaccante arriva la chiamata del Feyenoord, la più prestigiosa squadra della sua città. Van Persie è un giocatore dal grandissimo talento, che inizia a dimostrare sin da subito nonostante dei fortissimi contrasti con il suo allenatore dell’epoca, lo stesso van Marwijk che nel giro di qualche anno ritroverà sulla panchina della Nazionale.
I 22 gol realizzati in 76 gare totali attirano l’attenzione di alcuni tra i più forti club del mondo: a compararlo per circa 3 milioni di sterline nell’estate del 2004 è l’Arsenal di Arsene Wenger, da sempre in prima linea quando c’è da accaparrarsi un giovane dal radioso futuro. A Londra van Persie inizia una maturazione fisica e tattica che lo porterà a trasformarsi da talento dal ruolo non troppo definito a implacabile centravanti. Wenger vede in lui il nuovo Henry, con le dovute differenze, e da subito l’olandese fa vedere a sprazzi la sua classe. van Persie è protagonista della fantastica cavalcata dell’Arsenal nella Champions League del 2006, anche se i continui infortuni ne limitano moltissimo il rendimento nei suoi primi anni inglesi.
Giocatore di grandissima tecnica, l’olandese è nel tempo diventato una prima punta atipica: la grande visione di gioco e l’eleganza palla al piede gli consentono di trasformarsi sovente in ispirato uomo assist, ma quando i portieri vedono partire i suoi tiri di sinistro spesso non possono far altro che appellarsi alla fortuna. In Nazionale spesso è stato costretto a giocare un pò troppo lontano dalla porta: tutto cambia prima del mondiale sudafricano, quando van Marwijk punta su di lui (nonostante un grave infortunio subito pochi mesi prima in amichevole con l’Italia) come terminale offensivo della sua splendida Olanda, e nonostante l’attaccante non si distingua sotto porta nella competizione iridata il gioco degli ‘Orange’ trae grandissimi benefici dalla sua presenza in quel ruolo.
Sudafrica 2010 è un’esperienza decisiva per il percorso professionale di van Persie, che torna notevolmente maturato e diventa il vero leader del suo Arsenal. La scorsa estate dopo la partenza di Fabregas diventa anche capitano dei ‘Gunners’, come lo era stato anche il suo connazionale Dennis Bergkamp. Le responsabilità sembrano fargli bene: in questo scorcio di stagione la vena realizzativa del numero 10 sta raggiungendo livelli inediti. Oltre ad essere tanti (quest’anno sono già 16 in 17 partite) le sue reti sono spesso bellissime: ne sa qualcosa l’Everton, che poche settimane fa è stato sconfitto all’ ‘Emirates Stadium’ da un suo gol bellissimo che ha fatto il giro di tutte le televisioni del mondo.
Figlio di uno scultore e di una pittrice, Robin van Persie esprime la sua indole artistica palla al piede su un campo d’erba. Wenger sta incassando i frutti di una scommessa vinta e si gode il leader di una squadra giovane e dalle ambizioni rinnovate dopo un difficile inizio di annata: il Milan che lo affronterà a febbraio inChampions è avvertito. Per battere l’Arsenal bisogna fermare van Persie, e di questi tempi è un compito per nulla facile.
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