MERCATO LAZIO ESCLUSIVO GREGUCCI / ROMA – Le quasi duecento maglie collezionate con la Lazio in carriera a cavallo degli anni ’90 e la presenza in quella squadra che, sotto la guida di Eugenio Fascetti, riuscì nell’impresa di rimontare il -9 nella classifica della Serie B, qualificano Angelo Gregucci per fornire un punto di vista importante sulle vicende legate al mondo biancoceleste.
Calciomercato.it si è rivolto a lui per commentare la qualificazione in Europa League ed il prossimo mercato dei capitolini, ma anche per avere notizie del suo futuro da allenatore. Gregucci infatti è stato sulle panchine di Lecce, Vicenza, Atalanta e (fino alla scorsa stagione) Sassuolo: “Faccio questo lavoro e chiaramente mi piacerebbe molto tornare ad allenare. Ho avuto anche qualche proposta, ma per motivi vari non mi sono mai trovato nelle condizioni ideali per accettarle”, ha sottolineato regucci ai nostri microfoni.
Situazione di stallo che colpisce sempre più tecnici: “Non penso che Del Neri, tanto per dirne uno, abbia problemi a trovarsi una squadra, ma credo che in generale il ruolo dell’allenatore si stia svalutando in Italia, le società formulano offerte anche economiche meno vantaggiose e queste vengono raccolte molto spesso da tecnici giovani alle prime esperienze”.
QUALITA’ E REJA – Questi gli ingredienti chiave per i successi della Lazio fino ad ora e, con i giusti investimenti sul mercato, nel futuro: “La società ha deciso di investire sulla qualità nell’ottica di tentare il salto, che sarebbe rappresentato dall’ingresso nelle prime 3. Al momento i risultati sono molto soddisfacenti, ma sul mercato servirà intervenire, se si interverrà, con un imperativo: prendere gente di qualità, non più giocatori normali. Le squadre italiane non hanno più le risorse economiche per assicurarsi la qualità giovane come Neymar, ma possono comunque investire in giocatori del calibro di Klose. Podolski? E’ un fuoriclasse, sarebbe sicuramente un investimento giusto, come Lass Diarra del resto. Secondo me bisognerebbe intervenire a centrocampo dove, causa gli infortuni, la coperta è corta, ma mi fido molto di Edy Reja, che ha la situazione in mano ogni giorno e sa benissimo quali sono i punti da rinforzare”.
EUROPA – “Non mi aspettavo sinceramente che la Lazio si qualificasse. Solo dopo le partite mi sono detto che lo Zurigo in effetti non aveva interesse a perdere la sua gara, ma da italiano avevo messo in preventivo che i biancocelesti non si qualificassero. Ciò non toglie comunque che non dovrebbe esser messo il proprio destino nelle mani altrui in un girone come quello appena finito. La Lazio non ha avuto un rendimento adeguato in Europa al pari di quello in campionato, e questo era l’unico neo che individuavo nella stagione degli uomini di Reja. Ora, ovviamente, dovranno darsi tutti da fare per arrivare più in alto possibile”.
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