ANTEPRIMA CINEMA BANDERAS GATTO CON GLI STIVALI / ROMA – Già lo avevamo intuito: fin dalla sua prima apparizione in ‘Shrek 2‘, Gatto è un personaggio destinato all’amore del pubblico. Dunque, da qui a diventare la star del lungometraggio a lui dedicato, il passo è stato breve. Nel film d’animazione ‘Il Gatto con gli stivali‘, il fuorilegge felino è ancora doppiato da Antonio Banderas, ma della banda di ‘Shrek’ – Ciuchino, Shrek e Fiona – non c’è la minima traccia: la storia scava nel passato di Gatto, in quel tempo in cui, sempre a caccia di una femmina, di un bottino o di qualche impresa rocambolesca, non si faceva mai mancare il tempo per un buon latte. E’ proprio nel saloon in cui si trova a sorseggiare la sua bevanda preferita che Gatto apprende la notizia dell’esistenza dei fagioli magici, che sono in possesso di due noti criminali della zona, Jack e Jill. La leggenda narra che i fagioli, una volta seminati, crescano a dismisura indicando la strada per le uova d’oro. L’impresa di sottrarre i fagioli ai due malcapitati criminali appare fin troppo semplice, se non fosse per l’ombra tornata dal passato che si frapporrà fra lui e la riuscita dell’avventura: è l’uovo Humpty Alexander Dumpty, vecchio amico del protagonista, che invoca l’aiuto di Gatto per realizzare il sogno d’infanzia. Gatto, accompagnato da Humpty e l’affascinante aiutante Kitty Zampe Di Velluto, si lancia in quella che sembra essere un’avventura nata ad hoc per rinverdire una vecchia amicizia.
Diretto da Chris Miller, lo stesso che aveva dimostrato già in ‘Shrek Terzo’ l’inclinazione a tematiche familiari per gli adulti, ‘Il Gatto con gli stivali’ è un film decisamente orientato all’intrattenimento puro e semplice, scevro di ambizioni morali o tematiche che in qualche modo possano far riflettere il pubblico in sala, e lo stesso carattere istrionico di Gatto aiuta nell’intento. La trama, benché si fondi su sentimenti quali l’amicizia, speranza e riscatto, si dipana in modo estremamente naturale, senza artifici particolari, quasi rassicurante nella sua prevedibile banalità. In realtà il film non nasce dalla trama, ma dal protagonista, sul quale si plasma tutta la storia, ed è proprio sul protagonista che i produttori hanno puntato per far salire gli incassi.
In sintesi, ‘Il Gatto con gli stivali’ è un film dichiaratamente studiato per un pubblico meno adulto rispetto a quello che può esser stato il ‘target’ della saga di Shrek. Tuttavia, non per questo motivo gli spettatori di età più avanzata rischiano di essere delusi dal lungometraggio animato: ad uso e consumo dei genitori che accompagnano i figli a vedere il film animato di Natale, sono stati inseriti numerosi riferimenti ad altri film che possono suscitare ilarità solo in un pubblico che ormai ha superato l’infanzia. Infine, un 3D di buona fattura confeziona un prodotto perfetto per le feste natalizie: dal 16 dicembre in tutti i cinema italiani.
Emiliano Tarquini
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