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Napoli, Lavezzi ai raggi X

CAMPIONE RAGGI X  NAPOLI LAVEZZI / NAPOLI – A Napoli, quando gioca, a qualcuno ricorda Maradona: argentino come il ‘Pibe de oro’, ha la stessa facilità di dribbling e la stessa velocità con il pallone tra le gambe. Ezequiel Ivan Lavezzi detto il ‘Pocho’, così chiamato perché dotato di grande velocità, insieme ad Hamsik e Cavani fa parte dei ‘tre tenori’ di Mazzarri, che può cosi vantare uno dei migliori reparti offensivi d’Europa. Impiegato come trequartista nello scacchiere tattico del tecnico azzurro, Lavezzi anche in questa stagione sta svolgendo un ruolo da protagonista nella squadra napoletana: attualmente sono 3 le reti e gli assist all’attivo del talento argentino che con la sua rapidità è in grado di scardinare spesso le difese avversarie.
 Nato a Villa Gobernador Galvez il 3 Maggio 1985, Lavezzi fin da subito ha avuto l’Italia come rampa di lancio e spartiacque del suo destino calcistico: dopo aver tirato i primi calci nelle giovanili del Boca Juniors passa all’Estudiantes di Buenos Aires; è durante questo periodo che i talent scout della Fermana, all’epoca in C1, lo notano e lo portano in Italia per approfondire le doti tecniche ed atletiche del giovane argentino che, tuttavia, non fu tesserato per problemi dovuti al suo status di extracomunitario. Lavezzi, all’epoca quindicenne, torna in Argentina per continuare a giocare nell’Estudiantes.
Esordisce in prima squadra nella stagione 2003/2004, lasciando subito il segno: diciassette reti in trentanove presenze nella serie C argentina lo proiettano nel giro della nazionale under  20 e attirano su di lui le attenzioni di numerosi club; il presidente del Genoa, Enrico Preziosi, fiuta l’affare e si assicura le prestazioni sportive del Pocho per un milione di euro, decidendo di lasciare in prestito il giocatore al San Lorenzo nella massima serie argentina per farlo maturare. Lavezzi chiude la stagione con 9 reti in 29 presenze, niente male per un giovane al debutto nel calcio che conta.
Preziosi decide che è il momento di chiamare in Italia il giovane argentino, ma anche stavolta l’avventura calcistica di Lavezzi nello stivale avrà vita breve: presentato ai giornalisti nel giugno del 2005, il ‘Pocho’ rimane con il Genoa solo durante il periodo della preparazione estiva; il club ligure infatti in seguito ad un illecito sportivo viene retrocesso in serie C1, ed è costretto ad assecondare le richieste del giocatore desideroso di tornare nella sua terra nativa.
Lavezzi torna così al San Lorenzo, che lo preleva dal Genoa per una cifra pari a un milione e duecento mila euro, dimostrando ancora una volta il buon feeling che lega il giocatore al suo club: 9 gol in 22 presenze nella stagione 2005-2006, con la consacrazione definitiva che arriva la stagione successiva, grazie alla vittoria del torneo di clausura in cui Lavezzi mette la sua firma con 7 reti in 33 presenze.
Dopo l’esordio in nazionale maggiore nell’Aprile 2007, il volto di Lavezzi acquista maggior prestigio a livello internazionale e nell’ estate del 2007 De Laurentiis decide di portarlo all’ombra del Vesuvio, strappandolo al San Lorenzo per una cifra pari a sei milioni di euro. Tra Lavezzi e Napoli è subito amore: alla sua seconda apparizione con la maglia partenopea firma una tripletta nella partita di Coppa Italia contro il Pisa; a Napoli non accadeva da quattordici anni, l’ultimo fu Daniel Fonseca. Il Pocho, che terminerà la stagione con 8 reti in 33 presenze, delizia fin da subito il palato del pubblico napoletano che comincia ad etichettarlo come il nuovo Maradona.
Conquistato l’oro olimpico con la nazionale albiceleste a Pechino 2008, la stagione successiva Lavezzi è chiamato a confermare quanto di buono fatto nella sua prima stagione in Italia, e la risposta non si fa attendere: 7 reti in 30 presenze, il tutto condite ancora una volta da assist al bacio per i compagni e giocate di alta caratura tecnica. In più arriva la chiamata in nazionale dal nuovo tecnico, per l’appunto Maradona.
Nella terza stagione italiana il Pocho dimostra di non essere un attaccante da doppia cifra, ma conferma le sue doti di assistman, contribuendo a portare il Napoli in Europa League con 8 reti in 30 presenze: questo non basta a convincere Maradona ad inserirlo nella lista dei 23 per il mondiale in Sud Africa. Incassato il colpo il Pocho riparte alla grande, trascinando insieme agli altri due tenori il Napoli ( in corsa per lo scudetto fino a poche giornate dal termine) verso una storica qualificazione in Champions League: stavolta sono 6 le reti dell’argentino in 31 presenze, condite da 8 assist.
Arrivato a Napoli nella stagione del ritorno in serie A della squadra partenopea, Lavezzi in questi cinque anni ha svolto un ruolo fondamentale nel riportare ai vertici del calcio italiano la squadra azzurra. A dimostrazione di quanto sia importante per il progetto Napoli e di quanta stima l’intera piazza napoletana riserva nei suoi confronti, Lavezzi nell’ultima gara della stagione contro il Lecce ha indossato per la prima volta la fascia di capitano.

 

Redazione

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