Juventus, Marchisio avverte la Lazio: “Vediamo di che pasta siamo fatti”

Claudio Marchisio

LAZIO JUVENTUS MARCHISIO SCUDETTO CONTE / TORINO – In estate si parlava addirittura di un suo addio da Torino: come potrà giocare Claudio Marchisio nel 4-2-4 di Antonio Conte? Oggi il numero 8 è uno dei punti di riferimento della squadra bianconera e con Andrea Pirlo forma una delle coppie di centrocampo più forti d’Europa. Alla vigilis del big-match di domani sera contro la Lazio, Marchisio si è confessato sulle colonne de ‘La Gazzetta dello Sport’. “É un momento importante, anche stimolante. Abbiamo due trasferte durissime in tre giorni, prima la Lazio e poi il Napoli: vediamo di che pasta siamo fatti. – ha detto Marchisio – Stiamo bene, giochiamo un ottimo calcio e credo che sia il momento giusto per mettere fieno in cascina. In queste condizioni psicofisiche è d’obbligo cercare la prima mini-fuga. Arriveranno sicuramente momenti più complicati, i punti vanno quindi fatti quando si è al meglio. Per lo Scudetto vedo il Milan favorito, ha una rosa esagerata ed esperienza da vendere, Noi vogiamo almeno il terzo posto: la Juve deve tornare in Champions League”.

Certo è che questa Juve per adesso vola in vetta. “Mi piace quando al termine delle battaglie, anche dopo 90′ durissimi, ci presentiamo in 4-5 giocatori nell’area avversaria. In questa Juve vedo grande mentalità, forza e fiducia fra compagni. La squadra è sempre cortissima, non ha paura di osare, anche perché ci sentiamo ben coperti da chi sta dietro. Sì, la nostra difesa ci permette di spingere senza preoccuparci troppo di lasciare qualche spazio qua e là. Veniamo da due stagioni difficilissime, oggi invece siamo primi e proponiamo bel calcio. Ma nonostante i complimenti, qui nessuno molla di un centimetro: anche questo è un segnale di maturità”. E poi c’è Conte. “Ha avuto il grande merito di cancellare in noi tutte le paure e le insicurezze. Lo aiutano il carattere, la determinazione e il fatto di conoscere l’ambiente. Poi, però, va detto che a volte bisogna anche essere fortunati e trovarsi al posto giusto nel momento giusto. Con Ferrara giocavamo davvero bene, vincevamo e sembrava che ogni cosa fosse al suo posto… La verità è che la casualità nel calcio esiste, e tutto ti deve sempre girare per il verso migliore”.

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