Nazionale, Lippi esalta Prandelli: “Mi sembra di rivedere la mia squadra del 2006”. E su Balotelli…

NAZIONALE LIPPI FIDUCIOSO PRANDELLI BALOTELLI / MILANO – Gli infortuni di Giuseppe Rossi e Cassano sono stati da subito equiparati, per la tempistica, a quello di Totti prima del Mondiale del 2006. A confermare questa lettura è intervenuto, ai microfoni di ‘Sky Sport 24’, colui che quella competizione la ha vinta, Marcello Lippi: “Sono convinto che torneranno, magari non al cento per cento, ma capaci di essere molto importanti per la causa. Sono molto fiducioso, devo dire, per questa Nazionale, mi sembra di rivedere la mia nel 2006, con lo stesso spirito e la stessa determinazione”. Mario Balotelli, a distanza di un anno e mezzo da Sudafrica 2010 dove lo stesso Lippi non lo convocò, è già un punto di riferimento per Cesare Prandelli: “Non lo convocai perchè non se lo meritava, non faceva cose buone neanche con l’Under 21, per quale motivo avrei dovuto premiarlo con la squadra maggiore? Ma, come dissi ad Abete, sapevo benissimo che sarebbe stato un punto fermo da cui ripartire per creare la nuova Italia“.

ELOGIO A CONTE – L’ex capitano della Juve di Lippi, Antonio Conte, sta ora guidando la squadra bianconera al primo posto in classifica: “Sta facendo un grande lavoro, e i giocatori lo seguono sul campo. Anche qui, mi sembra di rivedere la mia Juventus. Simile all’Inter di Mourinho? No, no. Quella era una squadra che basava i suoi successi sulla grandissima forza mentale, i bianconeri vanno per tutti i 90 minuti all’assalto della porta avversaria, sono due modi di giocare molto diversi”. Sul ‘tavolo della pace’: “E’ una bella opportunità per tutti coloro che si parlano tramite giornali, per farlo una volta dal vivo”.

E IO CHE FACCIO? – Marcello Lippi ha risposto anche alle inevitabili domande sulle prospettive personali per il futuro: “Innanzi tutto vorrei smentire le voci che hanno mal interpretato e forse strumentalizzato il mio lavoro in Serie C. Io non ho nessun impegno con la Prima Divisione della Lega Pro, sono solo stato invitato come ospite d’onore ad alcune partite. Poi vorrei ribadire: non voglio tornare ad allenare in Italia. Da dirigente? E’ una storia lunga, preferisco parlarne un’altra volta”. Lippi ha chiuso con un dettaglio: “Non ho più la mia barca, adesso ho un gommone per continuare ad andare in mare”.

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