Roberto Mancini su Calciopoli, scudetto 2006 e parole Petrucci

CALCIOPOLI MANCINI SCUDETTO 2006/ MANCHESTER (Inghilterra) – Nonostante non ti accolga sempre con calore, l’Inghilterra viene ritenuta dagli allenatori italiani un’isola felice, al punto che Carlo Ancelotti sta tentennando con il Psg perché vorrebbe allenare nuovamente in Premier dopo l’esperienza col Chelsea. Il mondo britannico ha stregato anche Roberto Mancini, che lo aveva conosciuto anche da calciatore, ma che ora sta incassando i primi successi sportivi con il suo Manchester City. Intervistato dal ‘Corriere dello Sport’, l’ex allenatore dell’Inter ha voluto sottolineare l’abisso che separa il calcio italiano da quello inglese, elogiando le parole di Gianni Petrucci sul ciclone calciopoli. “Stavo uscendo di casa, avevo la televisione accesa e mi sono messo ad ascoltare il suo discorso. Una presa di posizione impeccabile e importante, se tutti hanno capito il senso. Era arrivata l’ora di mettere un punto sulla questione calcio. Così gli ho scritto un sms di complimenti, venuto dal cuore, perché la serie A sta finendo male. La sentenza del Tnas che conferma lo scudetto 2006 all’Inter? Per me la questione è chiusa, non alimento certo le polemiche dall’Inghilterra. Sono stati anni spiacevoli, passati soltanto in tribunale o negli studi degli avvocati. Sul campo la mia Inter ha conquistato due campionati, il terzo ci è stato dato per malefatte altrui. Il caso è chiuso, bisognerebbe ripartire da zero”. Sulle intercettazioni compromettenti riguardanti i nerazzurri il tecnico jesino ha detto. “Ripeto: applaudendo Petrucci, voglio dare l’esempio per primo. Basta con le risse. Bisogna tornare al calcio antico, di cui l’Inter e la Juventus erano grandi protagoniste. Altrimenti la caduta non si ferma mai. Bisogna tornare ai tempi di Sandro Ciotti ed Enrico Ameri, quando il calcio non lo giocavano i legali ma i calciatori. Sana rivalità e sane polemiche, tutte legate al campo. Come qui in Inghilterra”.

D.T.

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