Calciopoli: esclusivo Sandulli su Moggi, Juventus, Della Valle e Lotito

Piero Sandulli (Getty Images)

CALCIOPOLI, ESCLUSIVO PIERO SANDULLI / ROMA – Associazione a delinquere. La sentenza emessa dal Tribunale di Napoli in merito ai fatti di Calciopoli non poteva ipotizzare reato più grave. Nel primo grado di giudizio è caduto quindi il teorema di quanti volevano minimizzare il sistema messo in piedi da Moggi e company per condizionare il campionato italiano. Per commentare la sentenza, Calciomercato.it ha intervistato in esclusiva Piero Sandulli, presidente della Corte Federale nel processo sportivo di Calciopoli.

MOGGI – “Le sentenze bisogna leggerle tutte fino in fondo, ma al momento non è possibile. E’ come trovarsi in un giallo: sai chi è l’assassino, ma non conosci i dettagli e il resto della storia. Le parole di Moggi sulla Juventus? Moggi fa riferimento alla responsabilità oggettiva: è vero che  esiste ed è altrettanto vero che tale responsabilità è riconosciuta anche nel diritto, ma evidentemente in questo caso non è stata apprezzata. Il perchè? Non era in quella sede che dovevano essere riconosciuti i danni causati“.

JUVENTUS – “La responsabilità oggettiva si giudica in sede civile e non penale. La Juventus non ha commesso il reato, bensì lo ha fatto attraverso i suoi dirigenti. I giudici tengono conto di tutto quello che le parti forniscono, quindi chi è sotto accusa non deve fare riferimento a fatti commessi da altre persone, ma deve rispondere semplicemente per quello che lo riguarda. Quando ti difendi, devi difendere quello che hai commesso. Non si dice ‘Ma lo facevano anche gli altri‘, perché il giudice analizza lo specifico. Ci si difende dicendo ‘non l’ho fatto’, che è diverso, altrimenti si sbaglia due volte: uno perché ammetti di aver commesso qualcosa e poi perché fai riferimento ad altri che verranno giudicati”.

LE ALTRE INTERCETTAZIONI – “Non so perché l’ufficio indagini non ha mai preso in considerazione il resto delle altre telefonate, evidentemente hanno trasmesso alla procura di Napoli quello che ritenevano rilevante”.

POSSIBILE APPELLO – “In sede di appello ci si difende cercando di far comprendere ai giudici il perché non sia veritiera la sentenza di primo grado, motivando e spiegando la situazione nello specifico senza tirare in ballo gli altri. L’appello riguarda il fatto specifico e non il resto. La sentenza è coerente e dunque ci si deve difendere sui fatti reali che riguardano in questo caso Moggi“.

SCUDETTO REVOCATO – “Secondo me non succederà più nulla, la Figc è sempre stata molto chiara e penso che resterà tutto invariato. Poi si può discutere su una questione morale. Se avrei assegnato gli scudetti? Io no, i fatti erano tali per non assegnarli. A me hanno sempre insegnato che vince lo scudetto chi arriva primo e non chi arriva secondo o terzo”.

DELLA VALLE  E LOTITO – “Anche per loro è stato tutto confermato. Evidentemente il loro comportamento non era così cristallino ed anche loro, così come tutti i soggetti tirati in ballo, dovranno difendersi dalle motivazioni della sentenza. Per conoscerle, bisogna aspettare due mesi, ma credo che arriveranno prima”.

R.A.

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