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Juventus, Trezeguet su Scudetto e addio Del Piero

David Trezeguet

JUVENTUS CONTE DEL PIERO TREZEGUET / ROMA – Nella gloriosa storia della Juventus il suo nome è scritto a caratteri cubitali. David Trezeguet con la maglia bianconera ga segnato qualcosa come 171 gol in 10 anni: naturale, dunque, che anche dagli Emirati l’attaccante argentino guardi con interesse alle sorti bianconere. “Il redimento della Juventus non mi stupisce. Dopo Calciopoli non era facile ritrovare certi equilibri, né per la società né per gli allenatori che si sono succeduti, però le mosse estive mi sono sembrate giuste sin dal primo istante. – le parole di Trezeguet al ‘Corriere dello Sport’ – Pirlo possiede qualità ed esperienza, Vucinic ha grandi numeri e potrei fare tantissimi altri esempi. Ma era già valida la base su cui sono stati innestati i nuovi acquisti: guardate che prestazioni stanno offrendo Marchisio e Matri. Inoltre Conte conosce benissimo l’ambiente: sa cosa significhi la Juve, sa cosa vogliono società e tifosi. E, al di là del passato, è un ottimo allenatore: comparate la sua squadra con quelle delle ultime stagioni e vi accorgerete che c’è finalmente un’idea di gioco. Si può approfittare della situazione attorno: il Milan si è ripreso dopo una falsa partenza, ma l’Inter è in difficoltà e il Napoli altalenante”.

Nella stagione finora esaltante della Juventus c’è però la “grana” Del Piero. “Nel calcio, come nella vita, arriva sempre un momento in cui devi lasciare il posto ad altri: noi abbiamo scritto pagine importanti di storia, è giusto che nuovi calciatori provino a fare lo stesso. Alessandro è un campione, un simbolo della Juve e rimarrà tale anche dopo l’addio, ma tutto ha un inizio e una fine”. Dopo l’esperienza in Spagna l’ex bianconero ha raggiunto la UAE Football League. “Non sono venuto qui a svernare. Gli Emirati vogliono crescere in vista del Mondiale e chiedono un contributo a gente come Grafite, Jimenez, Zenga, Maradona… Nei miei progetti iniziali, l’UAE Football League non c’era, però l’ho scelta dopo un’attenta riflessione e oggi sono davvero felice: devi adattarti a tante cose, a cominciare dal clima, ma la qualità della vita è alta e l’approccio allo sport stimolante. Qui non tiri banalmente gli ultimi calci, non stiracchi la carriera per divertirti ancora, non sei spinto nel vuoto da un buon ingaggio: qui contribuisci a far crescere un movimento. Hanno voglia di imparare e migliorarsi, anche pensando ai Mondiali, e si affidano a calciatori di valore ben lontani dal tramonto”.

Redazione

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