<p>CAMPIONATO PARMA LEONARDI / PARMA – Pietro <strong>Leonardi </strong>vuole sempre di più dal Parma. La vittoria ottenuta ieri con il <strong>Cesena </strong>non basta per far sorridere il dirigente gialloblu che chiede sempre maggior impegno a squadra e tecnico: “Accettare in partenza la sconfitta non va bene. Non a me, non a Ghirardi. <strong>Non bisogna essere presuntuosi</strong>, ma <strong>ambiziosi </strong>sì -afferma in conferenza stampa l’amministratore delegato degli emiliani-. Andare a Milano è un sogno, per i giocatori, per i tifosi. Giocare contro il Milan non deve essere una tappa di passaggio verso l’obiettivo più importante, ovvero il Cesena, come ho invece sentito dire. E’ <strong>un modo di pensare questo che non accetto</strong>. Che non appartiene né a me né a Ghirardi. Si deve andare a Milano per cercare di stupire, non si deve vivere questa trasferta come un intralcio. Questa mentalità va cambiata, oppure si resterà sempre nell’anonimato”.</p>
<p><strong>MISSIONE OLIMPICO</strong> – Cambiare mentalità, questo dunque è quanto chiede Leonardi ai suoi giocatori in vista della trasferta in casa della Lazio: “Dopo la Fiorentina avevo visto passi in avanti, dopo il Milan invece passi indietro e non voglio che qui si cammini <strong>come i gamberi</strong>. Sono orgoglioso di avere giocatori di questa dignità, un allenatore onesto fuori misura che mai smetterò di ringraziare per quel che ha fatto fino ad ora. Ma <strong>noi vogliamo stupire</strong>. Lo spirito deve essere combattivo sempre, e se vogliamo crescere, fare il salto di qualità dobbiamo prendere come punto di riferimento i più forti. Mi permetto di alzare i toni perché siamo a 12 punti certo, ma anche e soprattutto perché <strong>domenica c’è la Lazio</strong> e vorrei avere il gusto di andare a Roma a sfidarla e <strong>provare a fare i tre punti</strong>. La stessa determinazione che ho visto nell’ultima gara la voglio vedere anche domenica. Non ci si deve adagiare, accontentarsi di vivere nell’anonimato e di pensare che le partite importanti per noi sono quelle con il Cesena, una squadra che comunque a parte forse una volta, ha sempre fatto buone prestazioni. Al Tardini diamo merito al Parma di aver vinto perché ha giocato bene e non perchè l’avversario non era all’altezza. Detto questo io non sono qui per sbarcare il lunario. Sono qui perché sono ambizioso e <strong>vorrei che per me, come per i giocatori, per tutti gli addetti ai lavori, il Parma non fosse un punto di partenza ma un punto di arrivo</strong>. Questa realtà, questa società, questa tifoseria, tutti qui hanno avuto due problemi da superare dopo la positività vissuta negli <strong>anni di Tanzi</strong>: il crack e la retrocessione. Ma non per questo però ora si deve restare passivi per il resto della storia. Io non voglio che accada, nè per me nè per questa comunità.</p>
<p><strong>MODELLO UDINESE</strong> – L’intenzione è quella di ricalcare il modello Udinese: “<strong>A Udine il cambio di mentalità è già stato fatto da anni</strong>. Non cito questa società a caso ma perché ci sono stato e perché si è arrivati a ottimizzare il traguardo <strong>Champions </strong>e a sfornare tanti giocatori da nazionale. Parma non ha potenzialità e tradizioni inferiori a Udine, anzi. Ma ripeto, se si vuole <strong>crescere </strong>serve una svolta. Io tutelo e ho tutelato sempre il lavoro di tutti, ma ora è necessario che tutti aspirino a qualcosa di importante. Bisogna giocarsela <strong>sempre al massimo</strong>. Sia in una sfida salvezza che contro una grande. Io e il presidente Ghirardi stiamo lavorando affinchè il Parma non venga percepito come una <strong>realtà di passaggio</strong> in serie A. E quindi non accettiamo atteggiamenti remissivi. Vorrei che i tifosi non soffrissero tutti gli anni. Il mio non vuol essere un atteggiamento di sfida verso nessuno. Solo ribadisco, bisogna cambiare mentalità e in fretta. Non ho più voglia di <strong>fare brutte figure</strong> e che la mia squadra possa essere considerata vittima predestinata.</p>
<p><strong>SALUTO A CASSANO</strong> – “Infine, visto che ho citato il Milan, colgo l’occasione per mandare un grande abbraccio a Cassano, lo considero un grande uomo e un grande giocatore e <strong>spero di vederlo presto in campo</strong>”.</p>
<p><strong>A.B.</strong></p>
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