Lazio, esclusivo giornalisti tedeschi su striscione Klose

STRISCIONE KLOSE REAZIONI STAMPA TEDESCA / ROMA – Un mix di rabbia, stupore e incredulità. I giornalisti tedeschi continuano ad interrogarsi e polemizzare sullo striscione dal forte richiamo nazista in onore di Miro Klose esposto domenica sera in occasione del derby ‘Klose mit uns’ (letteralmente ‘Klose con noi’ che si rifa al motto delle SS ‘Gott mit uns’): un manifesto commentato con una (forse) eccessiva diplomazia ieri dal bomber biancoceleste di origini polacche (“La politica non deve entrare nel calcio”), ma che farà ancora a lungo discutere in Germania. Per approfondire le reazioni della stampa teutonica, Calciomercato.it ha intervistato due corrispondenti tedeschi in Italia, che hanno seguito da molto vicino la vicenda:

STEFAN KUEPPER (‘Augsburger Allgemeine): “E’ stato uno striscione doppiamente strano visto che Klose ha origini polacche. Il giocatore però non ha voluto condannare quanto accaduto. Certamente, non deve essere stato piacevole per lui, ma in conferenza è rimasto molto composto. Lui è un ragazzo molto modesto, educato e gentile, ma ripeto, una frase del genere non può avergli fatto piacere. Ho trovato poi davvero strano il litigio tra un collega de ‘Il Messaggero’ e un tifoso della Lazio, solo perchè questo giornalista aveva raccontato nel suo articolo l’episodio dello striscione….”.

JULIUS MUELLER MEININGEN (‘Frankfurter Allgemeine Zeitung’, ‘Berliner Zeitung’): “Le reazioni in Germania sono state molto forti perchè fenomeni del genere creano una grandissima polemica e soprattutto vengono percepiti tanto, visto il passato tedesco. Quando un caso del genere succede da noi, invece, viene sanzionato pesantemente perchè vietato dalla legge. Sappiamo poi che una parte della curva biancoceleste ha una tradizione di destra e che ora vuole strumentalizzare l’attaccante tedesco… ma da noi questi episodi non possono essere tollerati. La reazione del giocatore? In Germania non è piaciuta a tutti perchè, per molti, ha risposto in maniera troppo soft. Alcuni colleghi sono rimasti delusi e, sicuramente, si aspettavano da parte sua una censura più forte. In conferenza infatti ho chiesto al giocatore, tra l’altro di origini polacche, se fosse arrabbiato per quello striscione, ma lui si era preparato una dichiarazione diplomatica forse per non rischiare con alcuni tifosi, ora che è diventato anche un idolo della Curva per quel gol nel derby. Conoscendolo, vuole concentrarsi tantissimo sul suo lavoro, senza entrare troppo nel merito di alcune polemiche. Ho trovato poi particolare il litigio tra un rappresentante del tifo biancoceleste e un collega de ‘Il Messaggero’ che, secondo alcuni, avrebbe commesso l’errore di scrivere dello striscione rovinando la festa per la vittoria del derby. Forse, questi tifosi dovrebbero arrabbiarsi di più con chi espone certi striscioni, rovinando l’immagine della loro squadra e del calcio italiano. Non tutti i tifosi della Lazio sono infatti di destra, ma quelli civili dovrebbero mettere in ‘fuorigioco’ chi li danneggia”.

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