TRAMACERE RADIOMILAN INTER / MILANO – Quattro punti in sei partite e il peggior inizio in campionato nella storia della società da quando esiste il girone unico. L’annata 2011/2012 non sembra proprio essere iniziata nel migliore dei modi; la sconfitta per 2-1, rimediata sul campo del Massimino di Catania, è solo l’ultimo scivolone di una squadra che non riesce a ritrovarsi nel gioco e, men che meno, nella continuità di rendimento in tutto l’arco dei 90 minuti.
Eppure a Catania tutto sembrava essersi messo per il verso giusto: Ranieri, da buon tecnico qual è, dopo essere passato in vantaggio con un gran gol di Cambiasso, ha scelto di serrare la squadra puntando a conservare l’1-0 e ripartire in contropiede. Il primo tempo ha dimostrato che l’Inter poteva reggere quella tipologia di gioco, pur non avendo in avanti dei contropiedisti puri, né piedi fatati a centrocampo capaci di innescare le punte. Nel secondo tempo, tuttavia, qualcosa è cambiato. La domanda ora sorge spontanea: una squadra impostata in questo modo, come fa a prendere due contropiedi fatali nell’arco di quattro minuti? Perché Lucio, dall’alto della sua esperienza e soprattutto del suo rinnovo, non tiene la posizione in difesa lasciando impostare il centrocampo? Al di là di simulazioni e rigori dati e non dati, il risultato è sotto gli occhi di tutti.
Il calcio moderno è diventato quello delle pay tv, delle partite il venerdì e il lunedì, dei cinque 0-0 nei match delle 15.00 di Domenica; nessuno può concedersi una pausa, nessuno può più lavorare sul campo per trovare contromosse agli errori proposti al pubblico nella partita precedente. E allora la sfida di questa sera contro il Lille diventa, come direbbe Stefano Ferrio “Non una semplice partita. Ma quella che tutti i partecipanti avrebbero per sempre ricordato come La Partita. Doverosamente scritta con le maiuscole. La Partita di Calcio?”1
Il match del Lille-Metropole sarà dunque la sfida decisiva per il rilancio della stagione nerazzurra. Una vittoria, contro i campioni di Francia in carica, darebbe morale a uno spogliatoio troppo vecchio e orgoglioso per reagire d’istinto a un periodo di difficoltà. Ranieri predica tranquillità e fiducia, ma sa perfettamente che una brutta prestazione in quel di Lille, comprometterebbe drasticamente l’andamento futuro in campionato e coppa.
E allora dobbiamo affidarci ancora una volta ai (pochi) campioni che la rosa nerazzurra può ancora vantare di possedere. Il ritorno del tanto vituperato Wesley Snejder dovrà essere la chiave di volta per la rinascita di questa Inter. Abbiamo detto che a Catania sono mancati i lanci e i passaggi capaci di innescare le punte, e chi meglio del folletto di Utrecht può personificare quella tipologia di giocatore capace di tali giocate? Da vero leader, Wes ha dichiarato in conferenza stampa: “La stagione può cominciare ora, vittoria dopo vittoria”; ci verrebbe da aggiungere un bel partita dopo partita, a cominciare da quella di stasera, che non potrà che essere considerata, da tutti, come LA partita.