Milan-Palermo, la conferenza stampa di Mangia

MILAN PALERMO CONFERENZA STAMPA MANGIA / PALERMO – Domani in casa del Milan il Palermo testerà di che pasta è fatto. Devis Mangia spera di rivivere una notte magica come quella del suo esordio in campionato, quando riuscì nell’impresa di battere l’Inter. Cassano e Ibrahimovic sono due clienti certamente scomodi e anche un tempio del calcio come ‘San Siro‘ si potrebbe rivelare un fattore determinante ai fini del risultato: “Finché non arriverò allo stadio sarà tutto normale, proprio come la partita con l’Inter. Meno male che il dottore è mio amico e mi sta vicino. Potrà tirarmi su…”. Scherza il tecnico dei siciliani. “Andare a San Siro da allenatore è un’emozione bellissima -continua Mangia- e la mia motivazione è data dal giocare contro i campioni d’Italia alla guida di questa squadra”. Di seguito parte di quanto evidenziato da reterete24.it su quanto detto in conferenza stampa.

MODULO E MICCOLI – “Miccoli è convocato, poi vedremo. Facciamo un po’ di pretattica. Abbiamo ancora qualcosa da dover valutare domani mattina, quindi vedremo. Non ho parlato con lui dopo l’allenamento, ma le sensazioni sono positive. E’ possibile che io schieri una prima e una seconda punta. E’ una soluzione che abbiamo provato. Abbiamo giocatori che possono interpretare al meglio questo tipo di modulo. I nazionali? Li ho visti carichi. Se sono stanchi lo hanno nascosto bene… Si sono allenati bene. Oggi hanno lavorato con la squadra e sembrano pronti“.

MILAN E IBRA-CASSANO – “Sappiamo il valore del nostro avversario. Loro sono i campioni d’Italia, vantano un parco giocatori importanti e non pensano siano in difficoltà. Noi proveremo a impensierirli. Dobbiamo fare la nostra partita. Bisogna capire i momenti del match: dovremo difenderci, attaccate e gestire il match. Dobbiamo solo capire il momento opportuno. Cassano e Ibrahimovic? Spero di non dover prendere un’aulin per il mal di testa. Noi dobbiamo andare a Milano per fare la nostra partita. In questi match è importante divertirsi, prima di tutto, piuttosto che sentire il peso della tensione. Non ho studiato nessuna contromossa in particolare“.

CLASSIFICA E OBIETTIVI – “Non mi interessa guardare la classifica, perchè se cosi fosse potremmo solo crearci dei problemi. Giochiamo undici contro undici e l’importante sarà l’approccio alla partita e la voglia di andare li a giocarci le nostre chance”.

A.B.

 

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