ARBITRI, PARLA COLLINA / LONDRA (Inghilterra) – Durante il seminario ‘Leaders in Football’ che si tiene a ‘Stamfors Bridge’, Pierluigi Collina ha parlato così circa la situazione attuale degli arbitri in Italia e nel resto del mondo: “È facile dire che nel calcio ci sono 17 regole. Difficile invece pensare ad una continua interpretazione delle stesse e alla modalità di applicazione nei vari Paesi. Le regole sono aggiornate di continuo e l’arbitro moderno non solo deve sapersi aggiornare su queste, ma anche su come si evolve il calcio. Il gioco ora è più veloce rispetto al passato e l’arbitro moderno è diventato un atleta a tutto tondo. Non è più solo un giudice. Per saper anticipare le situazioni bisogna conoscere i sistemi di gioco, le caratteristiche dei giocatori e le statistiche”. Secondo Collina, la tecnologia non sarà necessaria: “Linea di porta? Al momento penso che questa situazione possa essere tranquillamente controllata dagli assistenti d’area. Inoltre falli e simulazioni sono nettamente diminuite da quando abbiamo introdotto questa formula”. Collina poi ha precisato sul problema delle partite truccate: “Riguardano le altre persone che operano alle spalle del calcio, non gli arbitri”. In Italia è ancora vivo il problema del razzismo. “È un problema che è considerato con molta attenzione dall’Uefa. Quando la Uefa ha inaugurato questa campagna sul rispetto, mirava proprio a questo: è inaccettabile che possa esserci in uno sport una manifestazione di razzismo, ben vengano misure drastiche se necessarie. Il calcio dovrebbe avvicinare e non dividere”. A proposito di favorire un’attitudine positiva da parte dei tifosi, ha poi aggiunto ai microfoni di ‘Radio Manà Sport’: “Si è già parlato tante volte di spiegare le proprie decisioni dopo le partite per essere più trasparenti e avvicinare gli arbitri alla gente, ma per ora non c’è niente. Vedremo”.