INTER, JONATHAN E ALVAREZ / MILANO – Jonathan e Alvarez sono due dei nomi nuovi dell’Inter targata Gasperini. Per molti però restano ancora oggetti misteriosi, per altri invece giovani dalle grandi potenzialità e prospettive Lo sappiamo, la Serie A è tutt’altra cosa rispetto ai campionati sudamericani ma quando in una squadra le cose non vanno per il verso giusto anche i grandi campioni fanno fatica ad imporsi e l’Inter dei primi mesi ne è la prova inconfutabile. Le evidenti difficoltà emerse nel gioco di Gasperini, per una squadra che non ha ancora assimilato il suo tanto amato 3-4-3, hanno condizionato il rendimento di chi soprattutto è stato catapultato improvvisamente nel calcio che conta. Certamente non è ancora il tempo per i processi; 3 partite giocate però possono essere uno spunto una prima analisi. Ma andiamo con ordine:
VICE MAICON – Jonathan Cicero Moreira classe 1986 è arrivato in Italia un pò in sordina. Branca e soci hanno chiuso l’affare in pochi giorni e senza troppa pubblicità. I nerazzurri hanno intravisto in lui il sostituto perfetto Maicon sia per il futuro che per il presente. Per quello che fino a questo momento ha fatto vedere di strada da fare per raggiungere i livelli del connazionale ce n’è ancora tanta, ma non tutto è da buttare. Sia a Palermo che in parte con il Trabzonspor ha messo in mostra le sue caratteristiche proncipali: corsa e discreti piedi anche se nel 4-4-2, partendo da dietro, si è trovato più a suo agio. Purtroppo non è un portento fisico come Maicon ma sullo stile ci siamo. Si vede chiaramente che predilige la fase offensiva (come Maicon al suo arrivo in Italia) a quella difensiva e spesso pecca un alcuni movimenti tattici. Ci sarà da lavorarci parecchio ma la base è buona e dal maesto Maicon può imparare veramente tanto.
NUOVO KAKA’ – In molti in Argentina lo paragonavano a Kakà. Le qualità sono indiscutibili e l’Inter le ha dovute pagare caro. 12 mlioni il costo complessivo di un’operazione, la prima fatta in estate dai nerazzurri, per portare a casa uno dei migliori talenti del Sudamerica che però, a causa anche di un lungo infortunio, non ha mai trovato grandissima continuità nel Velez. Ecco dunque accontentati coloro che propagandavano per gente fresca, giovane e di qualità per un’Inter, si dice, alla fine di un ciclo, con i senatori dello spogliatoti ormai spremuti fino all’osso. Ricardo Alvarez, 23 anni, si presenta subito forte: prime amichevoli nel ritiro estivo e subito grandi giocate. Un sinistro al fulmicotone che ricorda tanto Recoba e due piedi sopraffini. Si vede subito però che la velocità e lo spunto nel breve non sono il suo forte ma l’allenamento, si dirà, lo migliorerà. Nella Supercoppa contro il Milan gioca un buon primo tempo da esterno alto nel tridente: gli spunti son quelli giusti anche se non è decisivo come ci si aspetta. Contro il Palermo poi una ventina di minuti per dare qualità al centrocampo sono poco giudicabili vista la prova incolore di tutta la squadra. Gasperini lo butta nella mischia anche mercoledì in Champions ma delude. Parte largo a destra per volere del’ Gasp’ con l’obiettivo di accentrarsi e provare la conclusione. I turchi però impiegano ben poco per arginare il suo movimento a rientrare sul suo sinistro e così si svanisce tra un pallone perso e l’altro. Le cose buone si vedono anche ad occhio nudo in questo ragazzo, venuto in Italia con molta grinta ma inevitabilmente sta subendo il brutto momento della squadra. L’imperativo categorico adesso è dargli tempo.
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