Calciopoli, il dossier sulle telefonate dell’Inter scomparse

Massimo Moratti

CALCIOPOLI JUVENTUS AGNELLI SCUDETTO INTER / TORINO – Lo Scudetto 2006 resterà all’Inter. Così era stato deciso dopo lo scoppio di Calciopoli, così è stato ribadito dal Consiglio Federale nelle scorse settimane. Nonostante questo la Juventus non vuole rinunciare a quello stesso titolo e, come già annunciato da Andrea Agnelli, continuerà a battersi in tutte le sedi opportune.

Lo stesso sta facendo il quotidiano piemontese ‘TuttoSport’, che proprio oggi ha pubblicato un dossier su quelle che sarebbero state le telefonate di Facchetti intercettate e segnalate dai Carabinieri ma poi sparite. Oggi sono venute fuori, grazie al lavoro del pool difensivo di Luciano Moggi che a Napoli sta riscrivendo la sto­ria di Calciopoli con tutti i pez­zi che mancavano nel 2006. La telefona­ta non rilevante non è contrassegnata in alcun modo, quella poco rilevante con un baffo ver­de, quella rilevante con due baffi gialli e quella rilevantissi­ma con tre baffi rossi.

Secondo il quotidiano piemontese, le te­lefonate di Facchetti, di Morat­ti, e pure quelle di Meani, Campedelli, Governato, Ci­pollini, Spinelli, Corsi, Fo­schi e Cassingena erano tutte state se­gnalate dai dodici marescialli dei Carabinieri che si alterna­vano all’ascolto. Per intendersi, la te­lefonata con la quale Moggi di­scute della griglia con Berga­mo è segnata con tre baffi ros­si. Né più né meno come quel­la con la quale Giacinto Fac­chetti, all’epoca presidente dell’Inter, discute con l’allora designatore Paolo Bergamo dell’arbitro Bertini (che dove­va arbitrare Cagliari-Inter di Coppa Italia), fa pressioni e chiede garanzie al designato­re, aggiungendo la famosa bat­tuta sul 5-4-4 (lo score di Ber­tini con l’Inter era di 4 vittorie, 4 pareggi e 4 sconfitte). Ma questa telefonata di Facchetti non è poi subito comparsa nel catalaogo delle intercettazioni, perchè evidentemente non considerata rilevante. Secondo TuttoSport’, però, Pa­lazzi è stato molto duro con alcune chiamate di Facchetti, per le quali ha previsto anche l’ar­ticolo 6 dell’illecito sportivo. A 5 anni di distanza da Calciopoli, insomma, la vicenda è ancopra tutta da chiarire.

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