Mercato Serie A, Lippi su Mondiale, campionato e futuro

SERIE A, LIPPI A 360 GRADI / ROMA – Un anno dopo il disastroso Mondiale sudafricano Marcello Lippi torna a parlare di quell’esperienza deludente, soprattutto ricordando un campionato del mondo vinto quattro anni prima. Inoltre, al ‘Corriere dello Sport’, l’ex ct toscano fa il punto sul campionato che verrà. Nuova Juventus e Balotelli i tempi più scottanti.

FLOP MONDIALE, UN ANNO DOPO – A un anno di distanza da quel Mondiale da dimenticare Marcello Lippi torna ad ribadire le sue colpe: “”Penso che un allenatore conti più del 20 per cento come dicono alcuni. Era giusto ammettere le proprie responsabilità, così come riconoscere i propri meriti per la vittoria in Germania. E’ una questione di prospettive ed equilibri: diciamo che il Mondiale sudafricano si è livellato con quello vinto quattro anni prima. Ripetre l’impresa di Berlino? Onestamente in tutti noi c’era una sensazione strana, che ci faceva capire che era impossibile. Prandelli? Era già stato decretato nuovo ct. Questa Nazionale mi piace molto, mi ricorda la mia prima Italia: cuore e desterminazione”. Poi su Balotelli si esprime così: “Mario è un giocatore che va sempre tenuto di conto, a patto che mantenga una certa continuità”.

RITORNO AL FUTURO – Una domanda che sente ogni giorno. Un dilemma che lo attanaglia da dopo quel Mondiale. Tornare o non tornare? E Dove? Marcello Lippi sembra avere ancora voglia di allenare, magari non in Italia, magari non in un club: “Ci sono stata moltissime offerte ma non ho parlato con nessuno perchè era giusto prendermi del tempo. Ucraina e Arabia Saudiita? E’ vero, sono state delle ipotesi. Il tempo per restare fuori comunque è finito. Presto si apriranno molte strade e allora valuteremo, anche se l’esterno resta la cosa migliore”.

ALLEGRI PER LO SCUDETTO – Infine esprime così il suo parere circa il prossimo campionato: “Mi rivedo molto in Allegri: grande determinazione, passione e fantasia nelle scelte. Secondo me partirà un gradino avanti, assieme a Mazzarri. Sono allenatori bravi e preparati che si sono inseriti alla perfezione in realtà che ormai sono consolidate. La Juventus? Conte è un uomo passionale. L’ideale per i bianconeri ma deve costruire attorno a sè un gruppo solido e consapevole dei propri mezzi. Aguero? E’ un gran giocatore, sicuramente uno da Juve”.

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