Calciopoli, Palazzi: “Comportamenti illeciti di Moratti e Facchetti”

Massimo Moratti (Getty Images)

CALCIOPOLI, PALAZZI SU INTER, MORATTI E FACCHETTI / MILANO – Alla sentenza di assoluzione per prescrizione dei reati emessa nei giorni scorsi dal procuratore federale ha fatto seguito oggi la motivazione che ha portato a quella decisione in merito ai fatti di Calciopoli. E l’Inter trema. Perchè secondo Stefano Palazzi la società nerazzurra, nella persona dell’allora presidente Giacinto Facchetti, sarebbero “tali da integrare la violazione, oltre che dei principi di cui all’art. 1, comma 1, del codice di giustizia sportiva, anche dell’oggetto protetto dalla norma di cui all’art. 6, comma 1, in quanto certamente dirette ad assicurare un vantaggio in classifica in favore della società Internazionale F.C., mediante il condizionamento del regolare funzionamento del settore arbitrale e la lesione dei principi di alterità, terzietà, imparzialità ed indipendenza, che devono necessariamente connotare la funzione arbitrale”. Non si salva nemmeno Moratti, che secondo Palazzi avrebbe a sua volta violato il suddetto art.1 perchè “comunque informato della circostanza che il Facchetti avesse contatti con i designatori, come emerge dalle telefonate commentate, nel corso delle quali è lo stesso Bergamo che rappresenta tale circostanza al suo interlocutore”.

Tradotto: se non ci fosse stata la prescrizione, probabilmente, Palazzi avrebbe accolto la richiesta della Juventus di revocare lo Scudetto 2006 assegnato all’Inter. Questa decisione, che verrà presa il 18 luglio, spetterà invece al Consiglio Federale. Colpevoli della violazione dell’art. 1 del CGS, per aver posto in essere comportamenti sleali, sarebbero inoltre i presidenti Cellino (Cagliari), Corsi (Empoli) e Campedelli (Chievo), i dirigenti Foschi (Palermo), Gasparin (Vicenza), Governato (Brescia), ed il tecnico Spalletti (Udinese).

Gestione cookie