ANTEMPRIMA CINEMA KEN IL GUERRIERO LA LEGGENDA DEL VERO SALVATORE / ROMA – L’ultimo film della saga di ‘Ken il Guerriero‘ era stato annunciato già nel 2006, lasciando i fan dell’unico erede della ‘Sacra Scuola di Hokuto’ in trepida attesa per lungo tempo. Il film, uscito in Giappone già nel 2008, ha tuttavia parzialmente deluso le grandi aspettative di cui si era fatto carico, pur presentandosi al pubblico come episodio inedito.
La pellicola animata narra la gioventù dell’eroe, di come ha preso coscienza del destino che lo avrebbe atteso negli anni futuri e di quanto peso dovrà portare sulle spalle per riuscire a salvare l’umanità, sconvolta dal disastro nucleare. Si delinea il profilo di un prequel la cui trama si aggancia strettamente agli eventi narrati nel manga e nella serie animata Tv, con l’inserimento di qualche nuovo personaggio e la riproposizione di altri già conosciuti, come Shin, il perfido rapitore di Julia, la promessa sposa di Kenshiro. Il matrimonio dei due, che viene celebrato come scena finale della serie dopo la sconfitta di Raoul, ha rappresentato l’incipit per una nuova e conclusiva storia sulla gioventù dell’ultimo successore della ‘Scuola di Hokuto’.
Purtroppo, come detto, la comunità dei fan del celebre personaggio della serie animata (e fumetto manga) in voga principalmente negli anni ’80 e ’90, ha bocciato il lavoro dello sceneggiatore Kobun Shizuno, riscontrando un Kenshiro privo di verve, che passa quasi tutto il film a parlare e a chiedersi se sia meglio agire o tergiversare, per poi combattere nella scena finale per circa un minuto e mezzo, contro un capetto di una banda armata che vuole distruggere la città in cui Kenshiro vive. Shizuno non rinuncia né agli stereotipi tipici né al classico finale prevedibile, ma perde lungo il tragitto la caratterizzazione degli antagonisti e dei personaggi comprimari che in passato hanno contribuito a fare la fortuna della serie.
Se pur sia da lodare il tentativo di innovare con un episodio inedito, il film sembra messo in opera con molta meno cura rispetto all’originale sceneggiato da Sho Fumimura, risultando pieno di punti morti, eccessivo ‘stream of consciusness’ e personaggi dal destino già scritto, comprese le musiche di Yuki Kajiura, che si perdono nell’anonimato del film.
Emiliano Tarquini