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Mercato Roma, ds Sabatini su Luis Enrique, Vucinic, Doni, Viviano, Stekelenburg e Alvarez

Sabatini (Getty Images)

MERCATO ROMA DS SABATINI LUIS ENRIQUE VUCINIC ALVAREZ VIVIANO DONI / ROMA – Il direttore sportivo della Roma, Walter Sabatini, è intervenuto ai microfoni di ‘Teleradiostereo’ per commentare le manovre di mercato del club giallorossoe non solo…

La scelta di Luis Enrique?
“Abbiamo voluto cercare di capire di sapere se c’è la possibilità di fare una sintesi tra il pensiero di calcio del Barça e quello italiano”.

Luis Enrique da giocatore?
“Da calciatore era molto duttile. Aveva ed ha un temperamento fortissimo che si porta dietro anche da allenatore”.

Ha parlato di discontinuità rispetto al passato.
“Deve essere costruita da tutti. Arriverà uno staff che proporrà un altro modo di vedere il calcio e lo sport. Abbiamo fatto una scelta complessa. Dobbiamo construirla piano piano”.

Vucinic si è confessato con lei?
“Non ho le caratteristiche del prete. Con lui ci siamo già confrontati in grande serenità. Ho cercato di portarlo a ragionare positivamente. E’ molto amareggaito. Ricordo a tutti che Vucinic è un campione che ha colpi che solo cinque o sei giocatori in Europa hanno. Riesce sempre ad essere imprevedibile. E’ un giocaotre che tecnicamente è quasi sovrannaturale. L’affetto dei tifosi è necessario per tutti i calciatori, soprattutto per uno come lui perché sente questa poca stima. Queste sono cose che si possono recuperare anche con il contributo di Mirko. Sicuramente il disamore dei tifosi nasce anche da alcuni suoi atteggiamenti e questo gliel’ho fatto notare. Anche Rivera delle volte era indisponente. La gente deve andare in sintonia con la psicologia dei giocatori ma anche i giocatori devono dare il loro contributo”.

Verrà mai praticato il silenzio stampa?
“Non credo che sia nelle nostre intenzioni. In questa società devono ancora arrivare dei personaggi di primaria importanza come il Presidente. Arriverà anche un altro ottimo comunicatore che conoscete tutti ed ha già lavorato con la Roma. Tutto questo dovrà poi essere suffragato dal valore della squadra”.

Sarà un nuovo mercato rispetto a prima?
“Sì, i vecchi dirigenti hanno fatto un grande lavoro in condizioni sempre molto particolari. Entrando a Trigoria ho trovato gente molto propositiva ed evoluta nel loro lavoro. La Roma non è da ricostruire ma da correggere”.

Si è già arrabbiato qualche volta alla Roma?
“Io mi arrabbio sempre, ma fino ad un certo punto perchè altrimenti vado in crisi di ossigeno”.

Ai tifosi è piaciuta la sua sincerità…
“Sì, è il mio modo di essere non faccio alcuna fatica”.

Sta pubblicizando Vucinic per venderlo meglio o per tenerlo stretto?
“Per tutte e due le ipotesi (ride, ndr). Se Mirko riuscirà a tornare con la sua serenità saremo contenti di tenerlo altrimenti verrà messo ul mercato”.

E’ vero che si è disperato per l’errore del Bologna riguardante Viviano?
“Viviano ci viene attribuito perché siamo alla ricerca di un portiere. L’incidente che è successo al Bologna può succedere, una volta accadde anche a me una cosa del genere”.

La prossima settima va andrà Amsterdam?
“Il mio programma lo fa Tempestilli, perchè puntualmente buco sempre gli appuntamenti. Stekelenburg è un giocatore che piace a tutti”.

Curci?
“E’ un giocatore della Roma. Viene da una stagione brutta. E’ un giocatore del vivaio giallorosso e potrà essere utile anche nelle liste Uefa. E’ possibile che non si fermi a Roma”.

Doni?
“Ci parlerò privatamente. Io dico a tutti i giocatori di non affronatare alcune situazioni con troppo orgoglio. Se io fossi in lui farei di tutto per rimettermi in gioco. E’ un discorso generale che faccio a tutti i giocatori. Bisogna saper accettare le sfide e sapersi rimettere in gioco”.

Come Van der Sar?
“Si esatto. Alla Juventus fece due stagioni fallimentari, ma poi ebbe la forza di rimettersi in gioco”.

C’è un accordo con Alvarez?
“Si c’è un pre accordo con lui per bloccarlo. Però 15 milioni per Alvarez sono troppi. Io sono dell’idea che un giocatore debba essere pagato quanto vale. Alvarez è un ’88 ma ha poche partite in prima squadra. Ho perso il momento giusto per poter risparmiare facendo leva su una clausola che però i calciatori argentini non vogliono mai far valere”.

La frase di Zeman su Moggi. Che ne pensa?
“Penso che la vittoria vada goduta in silenzio. Io non l’avrei detta”.

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