Speciale Tessera Tifoso – il parere ultras e non di Fiorentina, Roma, Napoli

SPECIALE TESSERA TIFOSO TERZA PUNTATA – Prosegue il viaggio di Calciomercato.it tra le piazze più calde della tifoseria per sondare gli umori di ultras e non sulla Tessera del Tifoso: la terza puntata raccoglie il parere dei sostenitori del Napoli, Lazio, Juventus, Lecce, Fiorentina e Pescara

MATTEO TIFOSO PISA DA 10 ANNI NON TESSERATO – “Fino a 5 anni fa lo stadio era inteso come un luogo di aggregazione,un luogo di ritrovo, era un momento di gioia per tutti e per quasi tutti i ragazzi della mia città era l’appuntamento fisso, quello che nessuno poteva saltare. In particolare, ricordo di aver vissuto dalla curva tutti i sentitissimi derby con le squadre toscane: c’erano coreografie, cori all’arrivo dei tifosi avversari, sfottò e molto altro. Per me il calcio è anche questo, si guarda la partita ma al contempo ci si diverte con gli amici. Da un paio di anni, però, tutto questo non è più possibile a causa dell’introduzione della tessera del tifoso, una tessera che stabilisce chi può e chi non può entrare allo stadio per vedere una partita, chi può andare in trasferta per portare avanti la propria fede e chi no,una tessera che in realtà è un contratto che si firma con una banca la quale,avendo il tuo indirizzo mail fa di tutto per cercare di convincerti ad avere, tramite essa, altre agevolazioni. Tutto questo ovviamente ha portato alla morte del calcio, per come lo intendo. Grazie al Pisa mi sono fatto degli amici, ma se fino a qualche anno fa eravamo un gruppo di 10 persone, adesso siamo rimasti in 2. Inoltre, non si può vietare l’ingresso a chi ha già scontato la sua pena o è stato condannato in primo grado ma successivamente scagionato, a parer mio, e anche Platini ce lo contesta”.

FRANCO, TIFOSO FIORENTINA, NON TESSERATO – Non credo che la Tessera del Tifoso sia un provvedimento sensato, sia perchè non va a risolvere i problemi che si riserva di affrontare, sia perchè ha provocato una notevole diminuzione dell’affluenza negli stadi italiani, con la inevitabile conseguenza di far perdere fascino alle manifestazioni sportive. Sono infatti moltissime le partite per le quali vengono adottate limitazioni sull’acquisto dei biglietti da parte della tifoseria ospite. Inoltre nutro seri dubbi sulla legittimità di precludere a persone che hanno scontato la loro pena l’ingresso allo stadio per assistere ad una partita della propria squadra del cuore. Non ho sottoscritto la tessera perchè non intendo adeguarmi ad un sistema che trovo ingiusto ed inconcludente”.

LUCA, TIFOSO LAZIO, NON TESSERATO – “Non ho rinnovato l’abbonamento sia perchè gli amici con cui andavo hanno rinunciato sia perchè mi sembra una stupidaggine dover sottoscrivere un contratto bancario per poter andare allo stadio. Ho evitato di fare l’abbonamento quest’anno, quindi di tesserarmi, per protesta, sperando possa risultare utile per far tornare il governo sui suoi passi non essendo in possesso della tessera del tifoso ho avuto molti problemi quest’anno: dover fare il biglietto per ogni partita sostenendo un maggiore costo in termini di denaro e di tempo, cosa che con l’abbonamento avrei potuto evitare. molte trasferte sono state chiuse ai tifosi non tesserati imponendomi di conseguenza di rimanere a casa a seguire la partita dal divano”.

FABRIZIO, TIFOSO LAZIO, NON TESSERATO – “Mai stato abbonato poichè prima lavoravo come steward, volevo farlo quest’anno ma la tessera del tifo mi ci ha fatto rinunciare ho rinunciato perchè vedo la tessere del tifoso come una costrizione da parte dello stato e delle banche (nel mio caso la postpay) a pagare una tassa in più annua senza alcun significato, per farmi dare un documento identificativo valido solo allo stadio, in teoria…dico in teoria perchè poi comunque allo stadio ti chiedono anche un documento di identità allora a cosa serve? non lo capisco! mi dispiace molto perchè mi piaceva molto andare in trasferta e ora non posso più! non riesco poi a capire come si possa andare avanti dopo che la uefa in primis ha bocciato questa idea di restrizione!”.

GIORGIO, TIFOSO ROMA, NON TESSERATO – “Ero abbonato da 6 anni e non sono in possesso della tessera del tifoso. Ho rifiutato di abbonarmi perché ritengo questo provvedimento inutile, repressivo e coercitivo. Inoltre, secondo me, non è servito a combattere la violenza negli stadi. Se quest’anno ci sono stati meno episodi di violenza è perché la gente allo stadio non ci va più”.

PIETRO, DI LECCE (risiede a Roma), TIFOSO LECCE, TESSERATO – “Sono un tifosissimo del Lecce, la squadra della mia città. Sono stato abbonato solo un anno in curva nord ma diciamo che finchè vivevo a Lecce quelle 10 partite l’anno me le facevo sempre, impegni permettendo. Purtroppo poi sono venuto a studiare a Roma e allora niente più abbonamento… Ormai seguo il Lecce solo all’Olimpico, in qualche trasferta in Toscana quando riesco e, ovviamente, quando mi trovo a Lecce. Ho sottoscritto lo scorso agosto la tessera del tifoso per vari motivi: una motivazione era che a Lecce, almeno agli inizi, la tessera del tifoso era assolutamente gratuita; poi ovviamente perché vivendo a Roma e ‘campando’ ormai solo di trasferte non volevo privarmi anche di quelle; poi, nonostante la tifoseria del Lecce come molte altre sia dichiaratamente contro la tessera, io credo che al giorno d’oggi non vi sia ambito della nostra vita dove non vi sia una schedatura: la tessera del supermercato,la tessera della benzina, quella della videoteca…tutti hanno i nostri dati. Infine io vado allo stadio per tifare e sostenere la mia squadra, quindi non avevo nulla da temere nel fare la tessera. Va anche detto che finora la tessera l’ho usata una sola volta e che assolutamente non la userò mai come carta di credito. Ma questo è un altro discorso…”.

FRANCESCO, TIFOSO PESARA – “Sono stato abbonato in curva nord dal 2003 e quest’anno non ho rinnovato l’abbonamento perché insieme ti davano la tessera del tifoso, la “Delfino card”. Semplicemente la reputo una cosa antidemocratica. Già hanno messo i biglietti nominali e non cedibili, neanche da fratello a fratello… a cosa serve un ulteriore mezzo d’identificazione? La verità (che nessuno dice) è che la tessera del tifoso è una carta di credito bella e buona addiritttura dentro c’è lo stesso chip che in america si usa per l’identificazione degli animali. Ma basta vedere che ancora non è legge ma solo direttiva, proprio per farti capire che si tratta si una cosa antidemocratica. Se non la faccio per timore? E’ una cosa che non reputo giusta per cui non lo farò mai. Continuerò a sostenere il Pescara acquistando di volta in volta il biglietto e andrò in giro per l’Italia a tifare la mia squadra ogni volta che il Cams me lo permetterà. Perchè sai, la tessera del tifoso è un mezzo d’accesso al settore ospiti nelle trasferte, però, se il Casms non vieta la vendita o la stabilisce per i soli residenti di una provincia, le persone sono libere di andare in trasferta e acquistare i biglietti negli altri settori dello stadio. Ti posso citare l’esperienza della trasferta a Padova di inizio ottobre 2010: ci han fatto pagare il biglietto 15 euro, ci han fatto mettere in tribuna laterale e da lì abbiamo assistito alla partita, mentre il settore ospiti (la curva) era vuota! A mio avviso questo ti fa capire l’antidemocraticità della tessera.


TESSERATO – DANILO, 23 ANNI, DI ROMA. TIFOSO JUVENTUS –
“Sono abbonato da 5 anni a Torino e rinnoverò anche quest’anno vista l’opportunità di vedere il nuovo stadio. In linea di massima sono contrario alla tessera del tifoso perchè non permette a chi ha già scontato la pena con il DASPO di poter tornare allo stadio prima di 5 anni dalla conclusione della pena. Non penso però che sia una sorta di schedatura poichè la DIGOS conosce tutti per nome e cognome: i biglietti nominativi non erano comunque una schedatura? Penso sia stato un clamoroso flop poichè hanno dimezzato gli ingressi allo stadio ed aumentato la burocrazia nell’acquistare un solo biglietto. Trovo utile il fatto di poter andare in trasferta anche quando sono vietate, ma non trovo giusto vietarle. Non penso che far rimanere gli ultras a casa o fuori dagli stadi sia un buon modo per mantenere l’ordine pubblico.
Io mi sono tesserato poichè era obbligatorio con l’abbonamento e come dire, al cuor non si comanda. Io vivo di Juventus e se per vederla allo stadio l’unico modo era tesserarsi, beh allora, che sia così! Non ho trovato comunque alcuna agevolazione dalla TDT se non quella delle trasferte: ma sta tessera poi la controllano o no???”


ANONIMO, TIFOSO NAPOLI, TESSERATO –
“È da quando avevo 15 anni che vado in trasferta e non ho mai capito perché avrei dovuto rinunciare a seguire la mia squadra. Con l’introduzione della tessera del tifoso non è che mi senta più sicuro o che abbia avuto chissà quale vantaggio. Certo che ora in trasferta abbiamo maggiore libertà: prima dovevamo stare attenti a fare qualsiasi cosa, anche la più semplice coreografia o anche intonare un coro, perché i gruppi organizzati delle curve controllavano tutto mentre ora con il fatto che non vengono siamo più liberi. Per gli Ultras delle curve partenopee, invece, non tesserarsi è stata una scelta netta e orgogliosa, che ha tra l’altro impedito a molti tifosi abituali di seguire la squadra in trasferta. Solo chi conosce la mentalità dell’Ultrà partenopeo può comprendere quanto questa decisione sia costata, ma alle spalle c’è una presa di posizione ben definita, cristallizzata dal motto della Curva A ‘Ci siamo, ma non ci tesseriamo!’: “Ci sono degli aspetti mortalmente sbagliati nella Tessera del Tifoso. Innanzitutto non è giusto impedire senza appello l’accesso allo stadio a chi ha avuto il DASPO ma ha già scontato la sua pena: è come dare l’ergastolo a chiunque si sia macchiato di un qualsiasi reato nella sua vita. Per noi lo stadio è un luogo in cui ci possiamo sentire uniti dall’amore per la nostra squadra; se molti di noi, anche chi è stato punito per aver acceso un fumogeno, non possono partecipare, ci sentiamo mutilati e si perde lo spirito di aggregazione. Il Napoli è la nostra passione, non è per niente giusto doversi schedare per seguire un amore. Questo non vuol dire far mancare il sostegno alla squadra, perchè molti di noi comprano ugualmente il biglietto ogni settimana come tutti i tifosi occasionali. Ma non ci va di essere trattati preventivamente da criminali, tutto qui”.

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