Santon, son finiti i tempi bui?
“Spero proprio di sì. Solo giocare tre-quattro partite di fila con l’Under mi ha fatto trovare continuità. E devo ringraziare Ferrara che mi ha dato fiducia. Quest’anno però non è stato del tutto da cancellare. Ho imparato a soffrire. Poi a Cesena, anche se mi è dispiaciuto andar via dall’Inter, sono stato a meraviglia. Intanto ho fatto l’esperienza di un’altra squadra e poi ho trovato un bellissimo ambiente. Certo, non ho giocato molto. Il problema è stato sempre il ginocchio. Ho dovuto fare due operazioni al menisco esterno, sono stato fuori tanto tempo, quasi un anno tra uno stop e l’altro. Se giochi una partita e poi ti rifermi è impossibile ritrovare la forma. Il problema però non era solo quello. Dico la verità: è stata davvero dura, psicologicamente. É stata dura prima avere tutti gli occhi addosso, sentirmi dare del fenomeno. Poi è stata ancora più dura tornare dopo l’infortunio e sapere che dovevo dimostrare il prima possibile tutto quel che valevo. Ma il peggio è passato”. Ora il suo futuro potrebbe essere nuovamente nerazzurro: “Non so, vado in ritiro e decideremo insieme. A me, come a tutti, non piace stare in panchina. Ma, soprattutto, ho bisogno di partite, preferirei fare una stagione da titolare. Il mio obiettivo è giocare un bel campionato e poi magari tornare da protagonista nell’Inter. Spetta solo a me dimostrare all’Inter di meritarlo. E, ripeto, spero e credo di riuscirci”.
M.B.
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