SCANDALO CALCIOSCOMMESSE TOTTI VIERI/ CREMONA – Le 7 ore di interrogatorio cui è stato sottoposto ieri il dentista Pirani hanno portato alla luce altre inquietanti novità sullo scandalo legato al calcioscommesse. Le partite sotto inchiesta sarebbero diventate 30 e tra queste ce ne sarebbero alcune di Serie A, molto probabilmente più delle tre di cui si parlava fino a ieri.
SOCIETA’ COINVOLTE? – Al termine della giornata di ieri, la bomba più grande l’ha lanciata il pm Di Martino, che, proprio in merito alle partite della massima serie, si è lasciato andare ad un commento che lascia presagire scenari apocalittici che potrebbero avvicinarsi al terremoto calciopoli. “E’ una sensazione e una sensazione senza riscontri non è una prova. La sensazione è, però, che in serie A le combine non siano fra i giocatori ma fra le società“.
VIERI E TOTTI – Tornando invece al capitolo calciatori, nella notte è scoppiato un giallo Totti. L’ANSA ha infatti riportato un brogliaccio stilato dagli inquirenti, in cui si fa riferimento al “Capitano della Giallorossa” che avrebbe detto che Fiorentina-Roma sarebbe finita con “tanti gol”. Lo si legge oggi su ‘La Gazzetta dello Sport’ e il riferimento è alle intercettazioni tra Massimo Erodiani e Marco Pirani, le due figure centrali dell’indagine. La telefonata avviene il 21 marzo alle 19:36, il giorno dopo Fiorentina-Roma finita 2-2. Ecco quanto evidenziato dalla rosea milanese “Erodiani dice a Pirani che giovedi va a Bologna a portare i soldi delle giocate. Erodiani commenta con Pirani la partita dell’Inter e dice che l’attaccante del Lecce Daniele Corvia avrebbe pronosticato anche tanti gol in Fiorentina-Roma avendolo saputo dal Capitano della Giallorossa”. I due truffaldini non nominano mai Francesco Totti e non viene specificato se si stesse parlando del capitano della Roma o del Lecce, compagini con la divisa giallorossa. E, soprattutto, non è la prima volta che vengono tirati in ballo grandi giocatori per dare maggior credito alle proprie millanterie. Nel frattempo, il capitano giallorosso si è subito attivato, dando mandato all’avvocato della Roma, Conte, di querelare chiunque accosti il suo nome ad attività illecite.
Altro nome uscito ieri, è quello di Bobo Vieri, tirato in ballo da Ivan Tisci, un esponente del gruppo degli ‘zingari’ che dice in una telefonata con Bellavista il giorno dopo Inter-Lecce di aver “incontrato Bobo Vieri, il quale gli ha detto che non ha vinto molto e ha giocato da casa con il pc”. Tisci, concludono i poliziotti, “dice di averlo imbeccato e Vieri sapeva dell’over 3,5 dell’Inter”. La conversazione riprende successivamente quando Bellavista richiama Tisci. “Il quale – secondo gli investigatori – riprende il discorso raccontando la conversazione avuta con Bobo Vieri dalla quale ha capito che loro hanno fatto casini perché non hanno saputo fare niente… perché di là non hanno voluto fare… han voluto giocare… il primo tempo dice che…palo…cose… poi alla fine l’ultimo quarto d’ora si sono messi d’accordo perché non è venuto il gol. Quindi prima diciamo che è stata una mezza cosa che è venuta fuori, ma non perché l’hanno fatta…loro…”.
Tanta carne al fuoco ma, almeno fino ad ora, non uno straccio di prova e solo tante sensazioni, come dichiarato anche dallo stesso Pm Di Martino.