Skype come una calamita. Google e Facebook sul piede di guerra

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SKYPE TRATTATIVA GOOGLE FACEBOOK / ROMA – Avviate trattative indipendenti da parte di Facebook e Google per rilevare Skype. La società del valore di 3,5 miliardi di dollari non ha rilasciato commenti in merito. Unica cosa certa il rinvio in Borsa del software di messaggistica istantanea e VoIP.

Senza alcun dubbio, secondo gli esperti del settore, la fusione tra il colosso Facebook e Skype sarebbe molto più vantaggiosa, rispetto a quella con Google. Infatti già acquistata nel 2005 da eBay alla cifra di 3,1 miliardi di dollari, Skype non si rivelò un buon affare per la società d’aste online, tanto che nel 2009 si vide costretta a cedere la quota di maggioranza a Silver Lake e Andressen Horowitz, un gruppo di investitori detentori di un fondo pensioni canadese. Facebook invece sarebbe in grado di sfruttare a pieno le potenzialità del programma, in quanto i suoi obiettivi non sono gli introiti, non molto redditizi, bensì il grande numero di utenti in tutto il mondo su cui puntare.

I PROBLEMI DI FACEBOOK E GOOGLE – Tuttavia questo è un momento difficile persino per Facebook; infatti il fondatore di Wikileaks, Julian Assange, ha nuovamente attaccato il social network numero uno al mondo, dichiarando: “Facebook è uno dei principali strumenti a disposizione dell’intelligence americana per spiare i cittadini. E’ il più grande archivio di informazioni sulle persone, le loro relazioni, la loro posizione geografica, registrata scrupolosamente e a disposizione del governo degli Stati Uniti”. Mark Zuckerberg è  “un individuo che ha il merito di divulgare le vostre informazioni alle multinazionali”, ha dichiarato Assange.

Immediata la replica degli uffici Facebook: “Non facciamo nulla che non sia obbligatorio fare per legge. Sono i codici che decidono come e quando un’azienda può e deve rilasciare informazioni riservate, e noi li rispettiamo”. Inoltre “non c’è mai stata un’occasione in cui le autorità hanno fatto pressioni su di noi per ottenere informazioni”, ha evidenziato l’azienda.

Anche Google non è esente dalle difficoltà, in quanto qualche giorno fa è stata stabilita la chiusura definitiva del suo portale video, battuto dalla concorrenza di YouTube. Agli utenti che hanno caricato video personali, è stata inviata una mail nella quale si informava che avrebbero avuto tempo fino al 13 maggio, data in cui verranno rimossi in maniera definitiva, per recuperarli.

Luca Bagaglini

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