CINEMA MORETTI TORNA CON HABEMUS PAPAM / ROMA – La nuova pellicola ‘morettiana’, che vede fra i maggiori protagonisti oltre ad attori del calibro di Margherita Buy, Michel Piccoli, Renato Scarpa e Franco Graziosi, anche lo stesso regista, prende avvio all’interno della Cappella Sistina dove un Conclave di cardinali si trova riunito per eleggere il nuovo Papa. Il cardinal Melville (interpretato da un grande Michel Piccoli) è colui che viene designato quale nuovo eletto. Al momento solenne della presentazione del Papa ai fedeli dal celebre balcone della basilica di San Pietro, il porporato si ritrae mettendo in difficoltà gli altri cardinali, che sono costretti a cercare un rimedio ad una situazione finora inedita e che, per di più, genera confusione e sgomento nella folla in trepida attesa.
Per tentare di sviscerare le cause di tale rifiuto da parte del cardinal Melvill,e si ritiene opportuno chiamare uno psicanalista (interpretato dallo stesso Nanni Moretti) fra i più bravi in circolazione, a cui viene affidato il compito di favorire un ripensamento rispetto all’atto compiuto dall’alto prelato. Il portavoce della Santa Sede, inoltre, prende la decisione di far uscire dalle mura della basilica il neo-eletto Papa, il quale, invece di rilassarsi ed approfittando di un momento di distrazione, fugge per le vie di Roma.
Un film che segna con decisione la piena maturità del regista Moretti, il quale riesce a mantenere il suo stile caratteristico pur trattando un argomento molto delicato (quale da sempre sono i film riguardanti l’istituzione ecclesiastica), smitizzando la figura della massima carica della Chiesa Cattolica e facendo leva sulle paure dell’essere umano, fragile e debole come ogni altro. Durante il film, lo psicanalista Moretti scopre nel nuovo Papa un personaggio non tanto dalla fede labile, come era lecito immaginarsi dopo la fuga dal balcone di San Pietro, quanto un uomo umile e consapevole dei propri limiti di essere umano. Una consapevolezza dalla quale egli stesso saprà attingere una grande forza d’animo, la stessa forza che lo aveva convinto, nel momento solenne, a rifiutare la sua presentazione solenne all’umanità a causa della ferma convinzione di non essere in grado di servire il Signore nel modo che avrebbe voluto.
Moretti costruisce, con la regia di ‘Habemus Papam’, un film a metà fra la commedia ed il dramma, un film che invita il pubblico in sala, sia laico che credente, a riflettere ed interrogarsi sulla fragilità dell’essere umano.
Emiliano Tarquini