Lavoro: occhio a Facebook! Potresti non essere assunto

ROMA –  Il social network, che fino a qualche mese fa era considerato solo un modo per comunicare con i propri amici o colleghi di lavoro, ora si è ritorto contro ed è diventato un’arma impugnata dai direttori del personale. E’ sufficiente digitare semplicemente nome e cognome del candidato per sapere praticamente tutto ciò che lo riguarda; dall’immagine agli interessi, per poi prendere la decisione, che non sempre è favorevole.

Da quanto si apprende dall’indagine dell’associazione dei direttori del personale (Gidp), sette imprese su dieci, nei primi mesi di quest’anno hanno usufruito di questo sistema. Lo scopo dei selezionatori è quello di conoscere lo stile di vita del soggetto, capendo se questo è coerente con la figura ricercata dall’azienda.

Giorgio Aravecchia, direttore di gruppo delle risorse umane della Panini, ha dichiarato: “Non prenderei mai uno che su Facebook dice di fare il tiratore scelto. Soprattutto per le selezioni che stiamo facendo negli Usa. Su Internet ci sono informazioni utili proprio per individuare meglio la personalità del professionista che ci si trova davanti”.

E’ assolutamente controproducente scrivere tutto ciò che possa essere considerato un attacco al precedente datore di lavoro. “Non è bello – ha continuato Alfieri –  trovare dei passaggi offensivi verso le vecchie aziende o i lavori precedentemente svolti. Io preferisco una persona che è stata solo tre settimane in un’azienda e scrive ‘esperienza breve ma intensa’ a chi rimane più a lungo ma poi inveisce con volgarità contro il precedente datore di lavoro. Non è un segno di tranquillità della persona”. Senza contare il fatto che citazioni sul consumo d’alcol o discriminazioni a sfondo razziale, comportano l’esclusione certa dalla selezione.

IL PROBLEMA DEI CURRICULUM GONFIATI – Un problema in costante aumento sono anche curriculum gonfiati e modellati ad hoc per sembrare più interessanti a livello professionale. Alice Mattiello, human resources manager di Everel, ha raccontato: “Si presentano sempre più persone con ruoli marginali che dichiarano di avere ricoperto posizioni di direzione. Approfittano del cambiamento per proporsi per ruoli superiori e abbozzano un profilo di responsabilità che invece non era effettivo”.

Ovviamente le figure dirigenziali e in generale le posizioni più importanti sono quelle assegnate facendo maggiore attenzione alla concorrenza; infatti grazie al social network è possibile ricavare informazioni che prima erano impossibili da ottenere.

Luca Bagaglini

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