Microsoft denuncia Google per abuso di posizione dominante

ROMA – Abuso di posizione dominante l’oggetto della denuncia che l’azienda informatica “made in Usa” Microsoft ha dichiarato di aver depositato contro Google. In uno dei tanti blog del gruppo informatico, Brad Smith, vice presidente di Microsoft, ha per l’appunto annunciato che l’azienda ha presentato una denuncia formale presso la Commissione europea, come parte di un’indagine in corso, in quanto “Google ha violato il diritto europeo della concorrenza”.

In merito Amelia Torres, portavoce della commissione per le questioni di concorrenza, ha evidenziato come l’istituzione abbia preso atto della denuncia, la quale verrà comunicata come da procedura al motore di ricerca. La decisione, circa l’integrazione della stessa nel procedimento in corso, spetterà però a Bruxelles.

LA REAZIONE DI GOOGLE – Google a sua volta, parlando attraverso il suo portavoce Al Verney, si è detto non sorpreso dal fatto che Microsoft abbia fatto questo. “Da parte nostra – ha precisato – continuiamo a discutere il caso con la Commissione europea, e siamo felici di spiegare, a chi lo desidera, come funziona il nostro business”. Già lo scorso 30 novembre la Commissione ha avviato un’indagine formale nei confronti di Google a causa di numerose denunce, tra le quali una dal portale “Internet Ciao”, acquisito da Microsoft nel 2008. Nel mirino di Bruxelles due mercati in cui Google fa la differenza; quello della ricerca e quello della pubblicità online. Il gruppo si rifiuta di rivelare la sua quota di mercato. Bruxelles vuole verificare quindi se Google favorisce i propri servizi e penalizza gli altri nei risultati forniti dai motori di ricerca, indagando inoltre sulle voci di accuse di clausole di esclusività imposte ai partner pubblicitari.

Brad Smith ha concluso affermando: “Noi ci occupiamo di una serie crescente di pratiche volte a impedire ad altri di creare un’offerta concorrente. Bing e gli altri motori di ricerca non sono in condizioni di parità con Google per fornire risultati di ricerca con i link ai video da YouTube e, naturalmente, questo distoglie gli utenti dai motori concorrenti di Google”.

Luca Bagaglini

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