UDINESE ESCLUSIVO PINZI / UDINE – Dall’inferno al paradiso. Non esiste titolo migliore per descrivere la straordinaria stagione dell’Udinese di quest’anno. Quattro sconfitte ed un pareggio nelle prime cinque giornate di campionato, poi la rinascita. Un’esaltazione sublime della fusione tra tattica, ritmo e tecnica individuale.
Dal 2000 in bianconero Giampiero Pinzi, veterano nello spogliatoio friulano, in esclusiva a Calciomercato.it spiega così l’incredibile metamorfosi: “All’inizio eravamo un cantiere aperto e il mister si era appena seduto sulla panchina. Le prime quattro gare sono state molto strane perché perdevamo mostrando comunque un bel gioco. Ad ogni nostro errore venivamo puntualmente puniti dagli avversari. Poi abbiamo acquisito un maggior equilibrio e siamo gradualmente cresciuti”.
Una svolta improvvisa e provvidenziale che ha proiettato l’Udinese prima alla sfida contro alla vittoria sull’Inter a San Siro, poi quella sulla Juventus al Friuli: “La vittoria a Torino è stata molto importante perché ci ha permesso di superare la ‘Vecchia Signora’ e confermare che il successo di sette giorni prima con l’Inter non era un fuoco di paglia. In quei giorni abbiamo preso coscienza della nostra forza. Trascinata dal funambolico duo Di Natale-Sanchez, la ‘banda’ di Francesco Guidolin vive il sogno Champions come una realtà concreta: “Il quarto posto è sicuramente un obiettivo prestigioso e sarebbe un bel traguardo da raggiungere per coronare questa stagione e dare un ulteriore gioia ai nostri tifosi. Il nostro obiettivo è difendere con le unghie e con i denti la posizione che ci siamo conquistati. Se poi ci sarà la possibilità di incalzare le squadre che ci stanno davanti non ci tireremo di certo indietro, ma il quarto posto è già un risultato straordinario”.
Una grande conferma di come la società friulana da anni punta sulla solidità del gruppo prima di tutto: “Questo gruppo si è amalgamato alla grande dopo la partenza shock. Il nostro spogliatoio è fatto da gente vera, di carattere e attaccata alla maglia. Da quando sono qui ne ho viste tante. Quest’anno c’è davvero un grande spirito di sacrificio, tantissima qualità e stiamo benissimo fisicamente”.
Le magie di Totò e del ‘Nino Maravilla’, le geometrie del centrocampo, la solidità della difesa fanno dell’orchestra di Francesco Guidolin un’opera meravigliosa. Il miglior calcio praticato in Italia è quello friulano, talmente fantastico da definire l’Udinese ‘il Barcelona d’Italia’: “Il Barça è la perfezione fatta a squadra. Il paragone con gli azulgrana ci riempie d’orgoglio. In campo ci divertiamo e questo si percepisce anche dall’esterno”.
E poi c’è il direttore d’orchestra: “L’Udinese è la sua creatura. Guidolin ha saputo modellarla con la sua grande esperienza e ha creato un vero e proprio senso di appartenenza in tutti gli elementi. Ci sentiamo la squadra di una terra, di tutto il Friuli e seguiamo il mister con abnegazione. Ci fidiamo ciecamente di lui”.
Se l’Udinese da anni è un modello da seguire è certamente grazie alle idee innovative della famiglia Pozzo: “L’Udinese è diventata un punto di riferimento per tutte le così dette ‘provinciali’. Da oltre 15 anni i bianconeri giocano stabilmente nella massima serie del campionato italiano. Il modello consiste nello scoprire giovani talenti e valorizzarli e in questo la società è diventata la regina in ambito internazionale. In certe stagioni è fisiologico arrivare ad una rifondazione. Succede anche nelle grandi squadre. Certamente il saldo tra successi ed insuccessi è ampiamente positivo. I Pozzo sono gli artefici di un vero e proprio miracolo”.
Il ‘laboratorio’ Udinese lavora quotidianamente alla scoperta di altri Alexis Sanchez, talenti da far crescere per poi scoprirli magari dei campioni. Uno come El Nino è sempre meglio averlo come compagno e non come avversario: “El Nino era un talento grezzo, con gli insegnamenti del mister è riuscito a ritagliarsi spazio in un nuovo ruolo, adatto alle sue qualità. La squadra ha sempre avuto grande fiducia in lui e ci ripaga sempre con prestazioni incredibili. Adesso Sanchez letteralmente vola sul rettangolo verde. Per noi è un valore aggiunto”.
Nomini Sanchez e pensi al mercato. Ma società e giocatori hanno volutamente chiudere il discorso solo tra le mura dello spogliatoio, ma pensare a cosa fare da grandi si può: “Al momento voglio solo continuare a giocare e divertirmi con l’Udinese. Ho appena rinnovato e spero di poter proseguire ancora a lungo la mia avventura in Friuli”. Scegliere una maglia e sposarla anche come stile di vita rinunciando alla voglia di una grande occasione: “Sinceramente non mi manca la grande occasione. Ho giocato per tanti anni in Serie A togliendomi molte soddisfazioni. Ho anche subito diversi infortuni e nonostante abbia attraversato momenti bui, alla fine mi sono sempre ripreso alla grande”. Per coronare il sogno Champions e scrivere un’altra indimenticabile pagina friulana bisognerà più di tutto superare nell’ordine Roma, Napoli, Lazio e Milan: “Gli scontri diretti valgono doppio. Ogni partita da qui all’ultima giornata sarà una finale. In Champions ci andrà chi avrà più energie, chi gestirà al meglio la volata finale in queste otto partite”.
Raniero Altavilla