EDITORIALE CHAMPIONS / ROMA – Doveva essere la due giorni delle storiche rimonte italiane, invece ad ottenere il traguardo dei record sono state Tottenham e Shakhatar, ai quarti di Champions League per la prima volta nella loro storia. Roma e Milan abbandonano così il palcoscenico dell’Europa che conta, lasciando l’onere all’Inter di Leonardo di salvare contro il Bayern un piccolo spicchio della ‘faccia’ italiana in campo internazionale. Un addio amaro ma che verrà anche ricordato per i colpi proibiti di De Rossi e Gattuso, i due leader per grinta e carattere, caduti nella trappola dei loro provocatori e fermati con una stangata dalla Uefa (anche per il centrocampista giallorosso sono attese quattro giornate). I punti persi nel Ranking Uefa camminano così a braccetto con un’immagine italiana internazionale davvero ai minimi storici per l’esplosione di nervosismo: il video di Gattuso e le foto del mediano giallorosso continuano a fare il giro sulla stampa estera, senza nessuna possibilità di perdono o giustificazione. Se Jordan o Srna stuzzicano, importa a pochi, soprattutto all’organizzazione calcistica internazionale che non tollera episodi simili. Cadute di stile censurate, ovviamente, anche dal Milan e Roma: De Rossi rischia infatti di perdere la fascia di vice-capitano e forse di non essere chiamato da Prandelli per la prossima amichevole azzurra.
Il calcio italiano ora è chiamato all’ennesimo momento di riflessione. Una pausa che deve portare inevitabilmente al ridimensionamento del nostro pallone, ora dietro anche allo Shakhatar di Donetsk, definita un solo un mese fa la Cenerontola della Champions. Eppure, solo il loro stadio, così avveniristico e accogliente, doppia qualsiasi impianto nostrano. Una squadra pianificata e programmata per crescere e raggiungere traguardi importanti, come il Tottenham di Redknapp, in grado di presentare una compagine formata dagli scarti del Liverpool e Real, leggi Crouch e van der Vaart, ma anche giovanissimi talenti ambiti quasi come quelli della gioielleria di Pozzo. Ieri notte nel frattempo la Uefa ha puntualmente aggiornato il suo Ranking: di questo passo, continuando soprattutto a snobbare l’Europa League (i punti hanno lo stesso valore della Champions), rischiamo in poco tempo di essere superati anche dalla Francia. Nella graduatoria per club, invece, il Milan (fuori dai quarti per il terzo anno consecutivo) riesce a mantenere l’ottava posizione ma negli ultimi anni, dalla stagione 2006-07 a 2010-11 è passato da un punteggio di 26.3 a 18.3; 14esima infine la Roma superata proprio dalla squadra di Lucescu.
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