CALCIOPOLI MOGGI REPLICA A MORATTI E ATTACCA DE LAURENTIIS / NAPOLI – Moratti polemizza, Luciano Moggi replica e passa al contrattacco. Intervenuto a ‘Radio Kiss Kiss Napoli’ l’ex dirigente della Juventus ha replicato alle dichiarazioni del presidente dell’Inter (leggi qui) che in mattinata ha definito “ridicola” la convocazione del procuratore Palazzi in merito all’esposto della società bianconera per lo scudetto 2005-2006.
SU MORATTI – “Moratti dice che chiamare l’Inter è ridicolo? Forse non ha letto le intercettazioni. Forse non ricorda che ha chiamato nel suo ufficio Tavaroli, che Tavaroli con Facchetti hanno incaricato Cipriani. Fa finta di niente e parla tanto per parlare” ha detto Moggi.
DE LAURENTIIS – Moggi ha anche commentato lo sfogo del presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis: “De Laurentiis sbaglia ora ed ha sbagliato prima. Ha sbagliato prima, quando ha detto che ‘il calcio è più pulito’. Sbaglia ora, dicendo che lassù nessuno vuole il Napoli: si confonde e si contraddice. Se lassù nessuno vuole il Napoli, vuol dire che il calcio non è pulito: delle due, l’una. Bisogna che De Laurentiis decida bene la strada da percorrere con Zamparini e non quelle che convengono nei momenti in cui viene contro qualcosa. Quando succedono le cose storte, stanno tutti da una parte. Quando le cose vanno normalmente, allora si dice che gli errori degli arbitri sono solo frutto di casualità. Le verità sono che gli arbitri non sono persone che truccano, ma quando si trovano di fronte a Inter, Roma e Milan alzano tanto di cappello, ma lo fanno involontariamente. Si chiama sudditanza psicologica”.
CALCIOPOLI DOPO 5 ANNI – “Non è successo proprio niente. Di 170mila telefonate ne hanno prese solo quaranta e tutte della Juventus. Le altre, sono tutte irrilevanti. Era irrilevante quando Facchetti diceva a Bertini ‘fammi vincere la partita di Coppa Italia col Cagliari’ a Cagliari nel 2008 e guarda caso poi l’Inter ha vinto quella Coppa Italia e quindi la federazione avrebbe dovuto toglierla. Era irrilevante quando si diceva al designatore ‘passa per l’ufficio che Moratti deve darti un regalo’. E invece era rilevante il fatto che una società si difendesse da queste cose” ha concluso Moggi.