Manchester City, Mancini striglia Balotelli: “Da lui mi aspetto di piu'”

MANCHESTER CITY MANCINI STRIGLIA BALOTELLI / MANCHESTER (Inghilterra) – Roberto Mancini “ricompare” dopo 4 ore di silenzio e cellulare spento. “Oggi giornata leggera, ma lezione d’inglese”

Pesante ?
“Intensiva. Ma serve”.

Coda polemica di Manchester City-Fulham. Hughes sostiene che tu alla fine della partita non l’hai guardato in faccia mentre gli stringevi la mano. Vuoi chiarire?
“Io ho solo replicato il suo comportamento. Ho fatto la stessa cosa che lui ha fatto a me dopo la partita di andata, quando abbiamo vinto 4-1 in casa loro a Londra, nel novembre scorso. Fine. Inutile che si lamenti, il primo ad iniziare è stato lui. Io non me la sono tenuta. Ma comunque non è una cosa importante (ride)”

Mancini stizzito perché alla fine il Fulham, al City of Manchester, vi ha costretto a un pareggio che vi taglia fuori dalla vera lotta per il titolo di Premier League?
“Allo stato attuale delle cose posso dire che noi siamo stati bravi, molto bravi, a galleggiare nei primi posti della classifica per le prime 28 giornate . Una volta primi, poi secondi, insomma eravamo sempre lì. Poi abbiamo dovuto rallentare, abbiamo perso Mario Balotelli per due mesi, tra infortuni e squalifiche, e ben cinque giocatori importanti, e non solo per infortuni (il riferimento è a Tevez e al suo rendimento basso, a fine anno, causa problemi familiari poi risolti, n.d.r.). Il nostro obiettivo vero è fare meglio dell’anno scorso, questo dico alla proprietà . L’anno scorso ci siamo piazzati quinti, quest’anno vogliamo almeno il quarto posto, per andare a giocare in Champions League la prossima stagione”.

E vincere l’Europa League?
“Intanto abbiamo passato i sedicesimi, vediamo…mi interessa prima di tutto il piazzamento in campionato”.

Uno a uno contro il Fulham e gran gol di Mario Balotelli. Invece di elogiarlo, sei andato di fronte ai giornalisti a tirargli le orecchie…
“Io da Mario mi aspetto di più, molto di più. Questo ho detto ai giornalisti ma l’ho detto anche a lui. Più intensità e qualità in termini di lavoro personale e di contributo per la squadra. Nel momento in cui, come facciamo ora, io gioco con tre punte, Mario deve andare a procurarsi almeno 5/6 occasioni da gol o, almeno, fare in modo di averle sul suo piede. Altrimenti per me è un rendimento deficitario. Non mi basta un passaggio-un gol, una azione-un gol. Lui deve dare di più, qualcosa più del normale, perché non è uno “normale”, intendo dire è uno con delle qualità fuori dal comune”.

Come Milan-Napoli in serie A, anche Chelsea-Manchester United è il punto di “non ritorno” per chi insegue e la fuga definitiva per chi vince?
“Secondo me, i giochi qui non sono ancora fatti. Non esistono in Inghilterra partite dall’esito scontato e non saprei nemmeno dire, sulla carta, chi va a vincere tra Chelsea a Manchester United. Certo, la squadra di Sir Alex ha un bel distacco ma il Chelsea ha ancora due partite da recuperare e soprattutto i confronti diretti con il Manchester United sono due, il secondo è il 7 maggio quando mancheranno due giornate alle fine del campionato. E tutto può ancora cambiare nei primi 4 posti della classifica”.

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