ROMA – Da pochi mesi è stato avviato il progetto dell’Unione Europea denominato Coronet, al quale collabora anche il nostro paese, attraverso la Sissa di Trieste. Scopo dell’operazione è quello di sostituire parti di tessuto nervoso che ha subito danni in seguito ad infarto, ischemia o ictus con dispositivi bioibridi, replicando le operazioni dei neuroni attraverso dei chip elettronici che si interfacciano con il tessuto celebrale.
Tra i collaboratori del progetto si annoverano ricercatori di Dresda, Roma, Haifa, Barcellona e Magdeburgo e dell’équipe del laboratorio di Diamond della Sissa. Alla guida del gruppo di scienziati il professore Jochen Braun della Otto-von-Guericke Universitat Magdeburg.
Secondo quanto dichiarato dal responsabile del Laboratorio di percezione e apprendimento tattile della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati Mathew Diamond “l’idea chiave di Coronet è studiare l’attività naturale dei tessuti nervosi per capire come elaborano le informazioni. Conoscere il loro funzionamento è determinante infatti per riuscire a replicare artificialmente in network elettronici le operazioni biologiche dei tessuti nervosi”.
ILLUSTRAZIONE PROGETTO EUROPEO – Diamond evidenzia durante l’illustrazione del progetto europeo iniziato recentemente: “Nel nostro laboratorio cercheremo di creare in animali da laboratorio la percezione di uno stimolo tattile, generato da un circuito neuronale esterno. Noi conosciamo l’attività cerebrale normalmente associata alla sensazione tattile. Per cui, se istruiamo il chip affinchè invii degli impulsi al tessuto biologico con lo scopo di indurre la stessa attività, il comportamento dell’animale, addestrato in discriminazioni tattili, ci potrà rivelare se effettivamente l’input del chip viene interpretato come uno stimolo tattile”.
SCOPO DI CORONET – Obiettivo principale di Coronet è quello di creare circuiti al silicio che vadano interfacciati col cervello sostituendo le parti di tessuto danneggiate. La somma destinata al progetto messa a disposizione dalla Commissione Europea nell’ambito del VII Programma Quadro ammonta a 2,7 milioni di euro; tra i 39 progetti presentati all’interno della categoria “Brain-inspired Computing”, il Coronet ha ottenuto la valutazione migliore.
Per il momento i neuroscienziati tentano di utilizzare le competenze in proprio possesso sulle capacità di elaborazione e decodificazione delle informazioni da parte del cervello, per sviluppare network neuronali elettronici, da utilizzarle a fini terapeutici.
Luca Bagaglini