CHELSEA DROGBA / LONDRA (Inghilterra) – Dopo la vittoria di sabato scorso contro il Blackburn in casa Chelsea si è tornato a parlare di conquista della Premier, ma uno dei senatori dello spogliatoio dei Blues
Didier Drogba – in un’intervista a Sports Illustrated – ha preferito smorzare i facili entusiasmi: “In questo momento dobbiamo essere realistici e più che pensare a vincere la Premier dobbiamo cercare di vincere due partite di seguito. Non ci succede da tanto tempo e questo deve farci riflettere su quanto abbiamo fatto male nell’ultimo mese e mezzo”.
“Abbiamo recuperato giocatori importanti in questo periodo e questo è fondamentale. Quando non vinci perdi fiducia e l’unico modo di recuperarla è di mettere in fila due tre vittorie consecutive, questo deve essere il nostro obiettivo adesso”.
La stagione del Chelsea è stata condizionata da diversi infortuni, ma per Drogba ha inciso anche la campagna acquisti: “Quest’anno abbiamo avuto una serie incredibile d’infortuni, ma c’è da dire anche che la squadra è cambiata molto dalla scorsa stagione. Se ne sono andati calciatori importanti come Ballack, Belletti, Deco, Carvalho e Joe Cole. I giocatori che li hanno sostituiti sono tutti molto giovani. Bruma, Kakuta, McEachran, e van Aanholt sono buoni giocatori ma hanno bisogno di tempo per crescere ed adattarsi”.
Tra le cause del momento negativo dei blues ci sarebbe, secondo molti, anche l’allontanamento del vice Wilkins. Una teoria che però non viene condivisa dalla punta ivoriana: “Ray è stato una compenente fondamentale del team per due anni e mezzo, ma abbiamo perso delle partite anche quando c’era lui qui. Quando una squadra ha una flessione come quella che abbiamo avuto noi è difficile pensare che sia causata da un solo fattore. La cosa che fa la differenza è il collettivo, ed evidentemente tutti noi non abbiamo fatto abbastanza nell’ultimo periodo”.
Drogba analizza infine anche la sua stagione, e le difficoltà avute nel periodo in cui è stato colpito dalla malaria: “Personalmente non è stata una stagione facile. Dall’operazione alla schiena prima dell’inizio del campionato avevo recuperato in fretta, ma poi c’è stato il problema della malaria. Inizialmente i dottori non erano riusciti a diagnosticarla, e pensavano fosse soltanto febbre. Ho continuato a giocare ma ho finito per indebolirmi sempre di più, ed invece di guarire in poche settimane me la sono portate dietro per due mesi”.