NAPOLI INTER MAZZARRI / NAPOLI – È la settimana verità, i quattro giorni che possono spalancare le porte al sogno o far diminuire un pò le ambizioni: il Napoli si appresta a vivere le sfide con Inter e Juventus con l’entusiasmo alle stelle, ma Mazzarri non vuole sentire parlare di partite decisive per le sorti della stagione nè per le strategie di mercato e nella conferenza stampa pre-partita dichiara: “Alla fine sono sempre sei punti e questo campionato ha dimostrato che si possono sempre recuperare. Abbiamo già 33 punti e siamo oltre le migliori aspettative di inizio stagione. Al di là di quello che succederà con Inter e Juventus, il processo di crescita c’è stato. Se poi riuscissimo a chiudere il girone d’andata con qualcosa d’importante, saremmo ancora più avanti rispetto a quello che ci eravamo prefissati. Io penso soprattutto alle prestazioni”. La partita di domani contiene però un’incognita: Leonardo è appena arrivato a Milano e non si sa come farà giocare la squadra: “Vedremo cosa proporrà Leonardo. I meccanismi difensivi per noi sono fondamentali per la nostra manovra offensiva. Non sappiamo cosa farà, sicuramente avrà introdotto qualche novità. Vedremo se stravolgerà tutto oppure se farà un compromesso rispetto al passato. Sono convinto che si farà consigliare anche un po’ dai senatori per trovare l’assetto giusto. L’Inter ha una rosa di fenomeni, i giocatori possono risolvere sempre la partita da soli. La nostra identità è abbastanza precisa”. Sul tecnico brasiliano Mazzarri spende parole cariche di stima: “Ho avuto il piacere di conoscerlo e ho apprezzato l’intelligenza dell’uomo. E’ un giovane, lo stimo tanto, sta in quest’ambiente al meglio e si fa apprezzare da tutti. I giocatori lo hanno accolto nel migliore dei modi. La spinta psicologica è importante e non dimentichiamo che l’Inter ha appena vinto il Mondiale per Club. L’ostacolo sarà difficilissimo”. Un ostacolo difficile ma non impossibile però per una squadra che ha già dimostrato tanto: “Siamo una squadra in salute, felice e contenta di quello che ha fatto. L’unica variabile è la sosta lunga e magari tutti gli elogi possono inconsciamente creare problemi. Noi non dobbiamo mai perdere la nostra umiltà, io e i miei collaboratori lavoriamo su questo aspetto”. Domani in campo tornerà dal primo minuto Lavezzi: “Dovrebbe giocare dall’inizio. Non lo tengo in panchina, lo verifico anche oggi. Siamo abbastanza camaleontici, lui e Cavani possono scambiarsi la posizione di prima punta. Dobbiamo essere coscienti della nostra forza e fare sempre il nostro gioco quando siamo in possesso palla. Sono sedici anni che non facciamo un risultato positivo con l’Inter, essere qui per giocarsela è già un grande traguardo”. Il finale è dedicato alle dichiarazioni polemiche di Donadoni e il tecnico livornese non le manda certo a dire: “E’ un mondo dove gravitano tante persone. Ci sono professionisti di spessore. Dico che questo Napoli comincia ad essere temuto, i nemici sono venuti allo scoperto. Non conosco personalmente Donadoni e possiamo valutarci solo da un punto di vista professionale. Sono state dette tante menzogne: quando sono arrivato, ho pensato al lavoro della mia squadra. Non ho mai criticato il suo operato. Ma a livello personale, non prendo lezioni da nessuno e non mi sento inferiore a nessuno, figuriamoci a Donadoni.”
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