INTERVISTA REJA LAZIO / ROMA – Dalla lotta per non retrocedere a quella per lo Scudetto. Il 2010 della Lazio è stato peggio delle montagne russe e l’artefice principale della rinascita biancoceleste non può che essere Edoardo Reja. Il tecnico goriziano ha preso una squadra fatta a pezzi dalla gestione Ballardini e con il lavoro l’ha portata dove non si trovava da tanto tempo, ovvero nelle zone più nobili della classifica. “Per me è stato il più felice Natale in trent’anni di carriera d’allenatore. Ma adesso viene il difficile. Dal 6 gennaio al 6 febbraio abbiamo un mese fitto di impegni. C’è pure il derby di Coppa a cui teniamo molto. Se riuscissimo a superare questi trenta giorni allora potremmo cominciare a sognare davvero. Il nostro obiettivo resta la Champions, che poi sarebbe come uno Scudetto. Per il tricolore temo che ci siano squadre più attrezzate di noi”.
Lazio e Napoli: le due rivelazioni della stagione e le due squadre nel cuore di Reja. “Siamo le grandi rivelazioni. Noi come loro abbiamo una determinazione ed uno spirito di gruppo che finora ci ha fatto colmare le lacune con le grandi. Noi, però, abbiamo scarsa malizia: i miei giocatori sono poco “figli di” e questo a volte è un limite. Se ripenso a certi finali di partita che ci sono costati dei punti… Questa resta comunque la squadra più forte che ho mai allenato”.
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