Trama semplice ma d’effetto, ricca di situazioni che creano molteplici equivoci, il film prende inizio con Aldo, Giovanni e Giacomo che vengono scoperti a scalare un edificio durante la notte di Natale e, scambiati per volgari topi d’appartamento, vengono arrestati dal commissario Irene Bestetti, la quale, impaziente di verbalizzare l’accaduto e di andare a casa a festeggiare la vigilia del Natale, li interroga. I tre, sopraffatti dalla situazione, in realtà raccontano ben più dell’accaduto, lasciandosi andare ad una vera e propria confessione, dalla quale si scopre che Aldo è un nullafacente col vizio delle scommesse ed è innamorato di Monica, che Giovanni è un veterinario che vive una doppia vita, con due matrimoni e due vite distinte vissute tra Milano e Lugano, mentre Giacomo è un dottore che vive nel ricordo della moglie defunta da dodici anni, corteggiato con scarso successo dalla collega Elisa. Il legame che unisce i tre personaggi è la profonda passione per le bocce, con la quale proveranno a vincere il trofeo di Natale e a dimostrare la loro innocenza.
Il trio, con l’aiuto dell’ottima regia di Paolo Genovese, sdoganato il loro cliché di gag ironiche tipiche del cabaret, approdano a pieno titolo, con il loro ultimo lavoro cinematografico, nella dimensione degli attori comici regalando al pubblico natalizio cento minuti di felicità scanzonata e, come sempre, tante risate.
Emiliano Tarquini