Fine anno nero per il mondo del lavoro

LAVORO FINE 2010 – Sessantaquattro mila le unità di lavoro perse in queste lasso di tempo, periodo che ha visto circa 94mila entrate ma ben 158mila uscite. Ad essere svantaggiati in queste situazioni gli operai e in generale il personale meno qualificato. A registrare differenze positive sono le categorie dei dirigenti e professioni specialistiche. Il Mezzogiorno il più colpito.

Trimestre ottobre-dicembre in negativo per quanto riguarda il numero dei dipendenti nelle imprese.

Sono infatti circa 64mila le unità di lavoro perse in queste lasso di tempo, periodo che ha visto circa 94mila entrate ma ben 158mila uscite. A rendere noto il calo di forza lavoro Unioncamere nell’aggiornamento del sistema informativo Excelsior.

SITUAZIONE IN ITALIA – Il Mezzogiorno è il più colpito, in quanto si stima una riduzione del personale pari a 28mila dipendenti, valore ottenuto sottraendo le 22mila assunzioni con le oltre 50mila uscite. Anche al Centro la situazione non è positiva con un calo dei dipendenti pari a 26mila unità. Al Nord invece si riscontra la situazione meno grave; precisamente nel Nord-Est il numero degli assunti è il più alto di tutta Italia, quasi 35mila, nonostante si arrivi ad una riduzione, sottraendo a questo il numero di uscite, di 6.500 unità. Nelle imprese del Nord-Ovest si registra invece un saldo negativo di poco inferiore alle 5000 unità.

LE PROFESSIONI PIU’ COLPITE – Ad essere svantaggiati in queste situazioni gli operai e in generale il personale meno qualificato (74,5mila uscite), come ad esempio cuochi e camerieri (10mila entrate previste a fronte delle 37mila in uscite), addetti alla vendita e personale commerciale (9.700 entrate previste a fronte di circa 14mila in uscite).

Al contrario quadri, figure impiegatizie e tecniche nel complesso dovrebbero registrare una consistente espansione pari a quasi 10mila persone. In particolare, a chiudere in positivo sono le imprese degli altri servizi (+15.300) ma anche per queste figure, si registra una riduzione a livello industriale (-4.500).

LE FIGURE PIU’ AGEVOLATE – A registrare differenze positive sono le categorie dei dirigenti e professioni specialistiche (­­­­+4.300), le figure legate ai servizi alle persone (+5.900), i tecnici paramedici, gli operatori sanitari (+1,300), i tecnici amministrativi e finanziari (+1.000) e i tecnici del marketing (+700).

In buona situazione anche i professionisti operanti nel settore dell’accoglienza, dell’informazione e dell’assistenza alla clientela.

Luca Bagaglini

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