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Juventus, Aquilani: “Se Delneri parla di scudetto un motivo ci sarà”

Aquilani (Getty Images)

JUVENTUS AQUILANI / VINOVO (TORINO) – Alberto Aquilani tra ricordi del passato, considerazioni sul presente e speranze per il futuro. Il centrocampista bianconero si racconta sulle pagine de Il Corriere dello Sport.

Il ritorno in Italia e la scelta Juve – “Io volevo tornare in Italia ed in Serie A e la Juventus me ne ha dato l’opportunità – ha detto Alberto Aquilani – Mi auguro di poter ricambiare la fiducia. In bianconero sto bene. Con il lavoro e l’aiuto di chi mi vuole bene ho superato i momenti difficili. Con Delneri, poi, ho ritrovato un sistema di gioco che prevede due centrocampisti centrali. A Liverpool era tutto molto diverso, spesso venivo utilizzato addirittura come traquartista. Un regista? No, ho delle buone capacità tecnico-tattiche, ma i registi sono altri. In Italia di registi veri conosco soltanto Pirlo, Liverani e Pizarro. Con la Juve mi accomuna la voglia di vincere. Io desideravo rientrare dopo l’esperienza inglese, mentre la Juve sta ricostruendo una società in grado di dominare in Italia ed in Europa. Il nostro segreto è il gruppo. Delneri insiste molto su questo concetto. Si lavora tutti insieme e non ci sono individualità”.

Alberto Aquilani nel passato – “Quando debuttai in Serie A non avrei mai immaginato di lasciare la Roma. Poi tutto cambiò quando passai al Liverpool. Fu Delneri a farmi esordire. Oggi l’ho ritrovato più sicuro di se stesso e mi fa piacere perchè è un ottimo tecnico. Comunque quando arrivò il Liverpool io non avrei mai voluto lasciare la Roma, ma la società aveva bisogno di monetizzare e così da lì è iniziata la mia seconda carriera lontano da Roma. Nella mia stanza avevo il poster di Giannini. Il mio primo ruolo? Ero un attaccate, poi sono arretrato. Da bambino giocavo all’oratorio con gli amici. La prima partita che andai a vedere fu un Roma – Sampdoria dalla Tribuna Tevere, fu una grande emozione. Ho cominciato a giocare nella Spes Montesacro. Ricordo due allenatori, Farese e Moretti. La Roma è la squadra che mi ha fatto crescere e che mi ha dato la possibilità di diventare un calciatore professionista. E’ una società a cui devo molto. Roma è casa mia, la città più bella del mondo e il luogo dove posso ritrovare famiglia e amici. Avrei potuto lasciare Roma già a diciannove anni proprio per la Juventus. La Roma doveva acquistare Davids ed una delle contropartite tecniche ero proprio io. Volevo dire ai tifosi giallorossi che mi è discpiaciuto per come è finita tra noi. Il mio affetto per i giallorossi è sempre stato grande, ma sono un professionista e mi comporto da tale. Quella di Liverpool è stata un’esperienza fondamentale per mia crescita professionale. Lì, però, ho avuto un problema serio alla caviglia”.

Alberto Aquilani nel presente – “Non conoscevo Torino. Vivo in centro e la città mi ha colpito per la sua eleganza e discrezione. Sto benissimo alla Juventus e possiamo puntare in alto. Peccato per quel pareggio all’ultimo minuto contro il Chievo. Dispiace veder sfumare una vittoria così importante proprio nel finale. Le distanze però restano relative e i conti si fanno alla fine. Il Milan è la squadra più accreditata alla vittoria del titolo, nonostante il piccolo passo falso contro la Roma. L’addio all’Europa League? Non era voluto come ha detto qualcuno. Ci tenevamo, ma ora ci concentriamo su altri obiettivi. Al Milan ruberei Pirlo e Ibrahimovic, ma noi abbiamo Krasic che è la nostra rivelazione. Nessuno lo conosceva ed ha stupito tutti per la sua progressione e la capacità di saltare l’uomo. Non ha niente a che fare però con Ibra. Quest’ultimo è un attaccante devastante, capace di fare reparto da solo. Ora il Milan prenderà anche Cassano. E’ un talento puro, in grado di cambiare la partita con una giocata. Totti e Del Piero? Sono due capitani, due simboli che però sono molto diversi caratterialmente. Sono orgoglioso di aver giocato con entrambi”.

Alberto Aquilani nel futuro – “Se Delneri, che è sicuramente più esperto di me, parla di scudetto ci sarà un motivo. Io però guardo partita dopo partita. Stiamo attraversando un buon momento che dobbiamo consolidare con il lavoro settimanale. Vedremo tra qualche mese cosa succederà”.

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