MERCATO MILAN NESTA / MILANO – Alessandro Nesta si appresta a vivere una partita dal sapore speciale. Lui, laziale fin dalla nascita, affronta la Roma nella gara che potrebbe significare per il suo Milan il titolo di campione d’inverno. Il 34enne difensore si confessa al ‘Corriere dello Sport’ ripercorrendo la sua carriera e dando uno sguardo al futuro:
C’è ancora il sapore di derby per lei?
“Un po’ meno, sono passati tanti anni”.
Ma lei è lazialissimo!
“E’ vero, prima da tifoso e poi da calciatore soffrivo tantissimo il derby”.
Totti una volta disse che aveva nostalgia dei derby giocati quando c’era Nesta.
“Noi due siamo cresciutì lì, in quell’atmosfera”.
Molto, troppo calda?
“A Roma il derby è vissuto tutto l’anno. Qui a Milano dura quattro-cinque ore. Nella Capitale il derby conta di più”.
C’è chi dice che Totti avrebbe fatto meglio a lasciare la Roma per vincere di più…
“E’ stato troppi anni lì per andarsene. Io avrei fatto veramente a meno di lasciare la mia società e la città. Sono stato costretto”.
Nesta, da subito, è diventato un uomo- mercato.
“Ma io alla Lazio stavo benissimo. Guadagnavo bene, anche più di adesso… Poi la società ha avuto problemi. In quel mercato siamo stati ceduti io e Crespo”.
Meglio così. con il Milan ha vinto molto…
“… ma anche con la Lazio avevo ottenuto già molti successi: sette trofei in otto anni”.
Il Milan si è già fatto vivo con una proposta per il rinnovo?
“No, la società sta aspettando con tutti. Si tratta di una strategia precisa”.
Sembra Ibra-dipendente…
“Non è proprio così. Zlatan è forte, ma noi siamo un gruppo molto competitivo”.
E’ il miglior Milan nel quale ha giocato Nesta?
“No, secondo me il primo (2002-2003; ndi) è stato il migliore. Eravamo tutti più giovani: Seedorf, Rui Costa, Pirlo, tutti hanno fatto benissimo, anche senza Kakà. Quello di Allegri è più forte dal punto di vista fisico”.
Che cosa ne pensa del possibile arrivo di Cassano al Milan?
“Il valore del giocatore non si discute, ma è una domanda da fare alla società”.
Ibrahimovic è il migliore che ha conosciuto?
“No, per me il numero uno è stato Ronaldo. Paragonabile a Pelè e Maradona. In finale Uefa a Parigi fu devastante”.
Ibra cos’ha in più?
“Sposta gli equilibri, fa differenza se ce l’hai o no. Ha cambiato il Milan: confeziona assist, quando ha la palla lui la squadra può avanzare. Per il calcio moderno è perfetto”.
Da Baresi a Maldini, da Maldini a Nesta, da Nesta a…
“…Thiago Silva. E’ uno dei centrali più forti al mondo insieme a Piquè”.
Il dopo-Nesta, il suo erede.
“Ranocchia, mi piace. Spero che sia lui il mio erede”.
Il momento più brutto della sua carriera?
“Poco prima di operarmi alla schiena (17 febbraio 2009; ndi), temevo di non poter più giocare. Per una settimana ho avuto così male che ho dormito anche per terra”.