Informazioni libere: niente più brevetti o copyright

ROMA – Nel memorandum “Transparency and Open Government”, emanato il 21 Gennaio 2009, il presidente Barack Obama dichiarò “La mia amministrazione è impegnata a creare un livello d’apertura senza precedenti nel governo”.

Con il concetto di “dati aperti” si intende quell’atteggiamento pratico e filosofico che prevede la libera accessibilità per determinati tipi di informazioni, che devono essere fruite non solo passivamente; dunque
prive dei brevetti e restrizioni derivanti dai copyright e da tutte le altre forme di controllo.

L’IMPORTANZA DI INTERNET – Il processo consistente nella liberazione dei dati trova il suo veicolo principale nella rete Internet. Il passaggio dall'”analogico” al “digitale“, che ha comportato un’informatizzazione dei servizi tramite le Web platform e un accesso immediato ai dati a costo zero, genera un incremento di conoscenza che apre la strada a nuove possibilità di business.

“LINKED OPEN DATA” – Diventa quindi fondamentale il tipo di formato che si utilizza per organizzare le informazioni contenute nei dati. A questo proposito Tim Berners-Lee, fondatore del World Wide Web,ha suggerito un ulteriore progresso nel passaggio dall'”Open data” al “Linked Open data” (“Lod”) che consiste in un’esposizione, condivisione e connessione dei dati in formato “machine-processable”, tramite Url che ne individuano l’oggetto.

I PAESI PARTECIPANTI – La Gran Bretagna si è mossa in questo senso attraverso il sito data.gov.uk.

In Italia tale avanzamento si è manifestato nella pubblicazione sul sito datagov.it di un “Manifesto“, compendio di dieci norme che hanno la funzione di garantire un’amministrazione onesta. Tale Manifesto, pubblicato dall’Associazione Italiana per l’Open Government, è stato presentato a Roma il 29 e 30 Novembre durante “Internet governance forum”. Sul versante pubblico, il primato spetta alla regione Piemonte, con la sua Web platform dati.piemonte.it, la cui nascita si deve alla cooperazione tra Csi Piemonte, Centro Nexa e Consorzio Top-ix.

Si stanno già muovendo in questa direzione anche Londra e Washington fra tutte, seguite da Australia, Nord Europa e Canada.

Questo fenomeno è in continua crescita; attraverso modelli unificati e i “Lod”, il collegamento e il confronto di dati prodotti da soggetti diversi risulterà più facile, garantendo un aumento delle possibilità di reimpiego, innescando un processo fruttuoso.

Luca Bagaglini

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