Sciopero calciatori, la spiegazione dell’Aic

SCIOPERO CALCIATORI AIC / ROMA – L’Associazione italiana calciatori ha emesso una nota uscita oggi sui giornali per spiegare nel dettaglia la sua posizione espressa ieri al tavolo con Figc e Lega nel meeting che ha portato all’accordo di massima tra le parti: “L’Aic non ha vocazione per le azioni di protesta clamorose, tanto è vero che in oltre quarant’anni solo una volta, nel marzo 1996, i calciatori di Serie A non sono scesi in campo. Nè i calciatori hanno il piacere di farlo. L’Aic chiede solo che l’informazione sia corretta, che non si cavalchi la demagogia, che si spieghi alla gente che i calciatori vogliono difendere alcuni diritti fondamentali, a tutela soprattutto di quelli con minore potere contrattuale. Va precisato e ribadito che l’azione di protesta dei calciatori di Serie A, dei quali solo una minoranza ha compensi elevati, non ha assolutamente alcun obiettivo di carattere economico. I calciatori vogliono solo difendere diritti fondamentali, acquisiti da decenni e che, scaduto e non rinnovato l’Accordo Collettivo, sono totalmente azzerati. L’accordo riguarda i calciatori di Serie A, ma sarà da traino per gli Accordi Collettivi da riscrivere con la Lega di Serie B e con la Lega Pro per la 1a e 2a Divisione. Non sono dunque interessati solo i calciatori di Serie A (che peraltro non sono tutti quelli dei grandi club, ma anche quelli dei club medio-piccoli), ma sono interessati, e come, anche i calciatori delle serie minori, dove gli stipendi sono assolutamente contenuti, vengono pagati quasi sempre in ritardo e spesso non vengono percepiti”.

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