SPALLETTI JUVE DA SCUDETTO/ MONTERIGGIONI (Siena) – A margine di una cena di beneficenza organizzata dall’associazione Onlus Riccardo Neri e Alessio Ferramosca, i due giovani della Berretti della Juve morti quattro anni fa nel laghetto di Vinovo, l’allenatore dello Zenit San Pietroburgo Luciano Spalletti ha analizzato il campionato italiano, prevedendo un futuro roseo per la Juventus, non prima di spiegare la sua celebrazione dello scudetto in Russia. “Ho voluto festeggiare il titolo a petto nudo per dimostrare che in Russia non si muore di freddo”.
In Serie A c’è il Milan in fuga.
“Dieci punti sull’Inter sono tanti ma la corsa è ancora lunga. E la squadra di Allegri se la dovrà vedere con rivali temibili”.
Ad esempio?
“La Juve sta crescendo di partita in partita. Sta prendendo coscienza della propria forza. La squadra di Delneri può vincere lo scudetto”.
Il calcio italiano ha ritrovato il miglior Aquilani.
“I tanti infortuni nel Liverpool avevano minato la sua fiducia. Non sapeva più come e quanto allenarsi. Ora è uscito dal tunnel. E la Juve ha un campione in più”.
L’Inter è stata condizionata dagli infortuni.
“E non solo l’Inter. In Italia il numero degli infortunati è da record perché i giocatori hanno la testa e i muscoli bruciati dalla tensione. L’obbligo di dover vincere sempre ti consuma. Io ho allenato 24 giocatori, li ho sottoposti a ogni tipo di allenamento eppure ho avuto solo due infortuni in tutta la stagione. Non capisco tutti questi attacchi a Benitez. La serietà e la competenza del tecnico nerazzurro sono fuori discussione”.
Con Mourinho c’erano meno infortuni.
“Perché sapeva toccare le giuste molle psicologiche dei giocatori”.
Una battuta sulla sua Roma.
“Rimonterà. Ne sono sicuro”.
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