La vicenda Wikileaks è il risultato di un impiegato infedele

ROMA – Da giorni Wikileaks sta facendo parlare di se provocando paure e ansie nei personaggi politici di tutto il mondo. La vicenda non può che far sorgere spontaneamente una riflessione circa la sicurezza informatica e il ruolo ricoperto dall’uomo nelle varie vicende che possono provocare problemi o in questo caso vere e proprie tempeste all’interno dei vari Paesi.

Il motivo di tale analisi, sarebbe da ricondurre alla scoperta che i dati pubblicati dal sito, non sono altro che il risultato dell’infedeltà di un impiegato, che li avrebbe salvati su CdRom.

Mirko Gatto, dell’Osservatorio Nazionale per la Sicurezza Informatica ha dichiarato: “La vera falla della sicurezza informatica , è la persona, il dipendente che volontariamente o meno apre la porta ai pirati. Oppure che, come in questo caso, deliberatamente li copia per farne un uso improprio. Da un sondaggio da noi fatto realizzare appositamente, emerge che il 97% del campione è certo che i dipendenti non salvino i dati dell’azienda senza autorizzazione. Ma i dati dimostrano che il 5% delle aziende che sono state colpite da attacchi informatici hanno scoperto che il danno deriva o da un uso fraudolento dei dati da parte di dipendenti o collaboratori o da disattenzione colposa”.

Una tesi, questa, contrastante con le dichiarazioni rilasciate dalle aziende che prive di prevenzione sul fenomeno del download non autorizzato, si affidano alla professionalità dei dipendenti.

FIDUCIA AI DIPENDENTI – “La fiducia è una bella cosa, indispensabile in una azienda – ha continuato Gatto-, ma se i dipendenti o i collaboratori sono numerosi, ecco che affidarsi solo all’onestà e alla buona fede non è sufficiente. Soprattutto in questo periodo di crisi in cui il dipendente teme il licenziamento, oppure ha motivi di risentimento verso l’azienda a causa di ritardi di pagamento o per ricorsi a cassa integrazione”.

NUOVI SISTEMI DI SICUREZZA – Circa il 17 per cento delle aziende colpite parla di danno elevato. “Se persino il Governo degli Stati Uniti è stato colpito immaginiamo cosa potrebbe succedere ad una azienda, in particolare se fossero piratati dati sulla ricerca e l’innovazione, sulle strategie aziendali o il settore commerciale, con i dati dei clienti attuali, di quelli passati e di quelli potenziali. Pensare per tempo a sistemi di sicurezza che permettano di evitare download non autorizzati costa poco e permette di evitare danni che potrebbero essere notevoli”, ha concluso Gatto.

Luca Bagaglini

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